Danni ambientali e violazioni dei diritti umani da parte di aziende svizzere – casi come questi stanno diventando sempre più frequenti.
Markus Mugglin per il giornale online INFOsperber
Argentina, Brasile, Colombia, Perù, Ghana, Kenya, Liberia e Cina: per quanto diversi tra loro, questi Paesi sono accomunati da recenti episodi legati alla Svizzera. Le aziende svizzere hanno attirato l’attenzione ovunque a causa di pratiche commerciali dannose. In Argentina, l’azienda di specialità chimiche Sika, in Brasile il fornitore di riassicurazioni SwissRe, in Colombia e Perù il gigante delle materie prime Glencore, in Ghana la cioccolateria Lindt&Sprüngli, in Kenya la fondazione dell’azienda di sementi Syngenta, in Liberia la raffineria d’oro MKS Pamp, in Cina molti rivenditori svizzeri.
Dallo scorso ottobre, le indagini hanno portato alla luce in rapida successione danni ambientali e violazioni dei diritti umani di ogni tipo. I sospetti dei promotori della proposta di legge sulla responsabilità d’impresa, sconfitta per poco alle urne due anni fa sembrano essere stati confermati. La norma giuridica allora auspicata dal Consiglio Federale svizzero non sta sortendo alcun effetto.
Nell’ottobre 2023 in Argentina un tribunale nazionale ha ordinato la sospensione delle attività che emettono polveri in uno stabilimento Sika, al fine di ridurre le emissioni di polveri patogene.
In Brasile, Swiss Re ha stipulato polizze assicurative per proteggere i seminativi o gli allevamenti nelle aziende agricole in cui le autorità avevano individuato la deforestazione illegale e successivamente imposto un divieto ambientale sui terreni in questione.
In Colombia e Perù, il gruppo di materie prime Glencore è accusato di lasciare una “eredità tossica”. In Perù, l’autorità ambientale ha dimostrato che la miniera di rame gestita da Glencore inquina l’aria con particolato contenente metalli pesanti, avvelena l’acqua e degrada significativamente la qualità del suolo intorno alla miniera.
Sempre in Perù, le autorità minerarie nella regione della miniera di Yanaquihua, che la Svizzera elogia come “Better Gold Initiative”, hanno riscontrato gravi omissioni nelle vie di fuga e nelle uscite di emergenza. 27 minatori hanno perso la vita in un incendio.
In Ghana, l’azienda di cioccolato Lindt & Sprüngli monitora solo in modo frammentario il lavoro minorile nelle piantagioni da cui proviene il suo cacao.
In Kenya, una ricerca dei giornalisti Samuel Schlaefli e Reuben Kyama ha rivelato che la fondazione del produttore di sementi Syngenta vende e impiega pesticidi senza dotare i lavoratori di dispositivi di protezione.
In Liberia, l’autorità ambientale ha documentato l’inquinamento delle acque fluviali da parte della miniera d’oro New Liberty, da cui la raffineria ginevrina MKS Pamp importa oro.
In Cina, dove i rivenditori svizzeri acquistano apparecchi elettrici di Apple, HP, Dell, Samsung e altri marchi, sono diffusi i bassi salari combinati con turni di lavoro di 12-14 ore al giorno.
Prossimamente un rimedio dall’UE
Due anni dopo il fallimento dell’Iniziativa svizzera per le imprese responsabili, siamo a due anni dall’entrata in vigore, anche per le aziende svizzere, di un regime più severo in materia di diritti umani e protezione ambientale. Ciò è dovuto all’UE. Poco prima della fine dell’anno, gli Stati membri e il Parlamento Europeo hanno concordato le modalità con cui obbligare le grandi aziende a rispettare i diritti umani e gli standard ambientali internazionali. I Paesi dovranno implementare i regolamenti tra circa due anni.
Si applicherà anche alle grandi aziende di Paesi terzi, comprese quelle svizzere che generano un fatturato annuo di almeno 300 milioni di euro nell’UE. In quanto fornitori di grandi aziende, anche le piccole e medie imprese svizzere potrebbero essere interessate a causa dei loro obblighi nelle catene di approvvigionamento a monte e a valle.
Le vittime di pratiche aziendali che violano i diritti umani e sono dannose per l’ambiente potranno difendersi e chiedere un risarcimento ai tribunali europei. Anche le organizzazioni non governative potranno fare causa per loro. Le pratiche delle aziende svizzere, come i casi recentemente scoperti, potrebbero diventare molto costose per loro.
Traduzione dal tedesco di Thomas Schmid.
Rilettura di Anna Polo