Migliaia di persone hanno sfidato oggi pomeriggio la pioggia per protestare contro le grandi opere che porteranno cemento e devastazioni non solo nelle montagne di Cortina, ma anche nella città di Milano. Un grande corteo ha sfilato per le vie di Porta Romana – Piazzale Lodi, dove sta sorgendo il villaggio olimpico che ospiterà gli atleti durante l’evento del febbraio 2026.
Alla manifestazione indetta dal Comitato Inutili Olimpiadi (CIO) erano presenti molti giovani e associazioni. Hanno partecipato numerose organizzazioni ambientaliste, dai Fridays For Future e Extinction Rebellion a Legambiente, comitati di quartiere preoccupati per l’imminente speculazione edilizia e il Comitato No Pedemontana, associazioni di montagna come il Club Alpino e Mountain Wilderness, partiti e sindacati tra cui Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e i Cobas.
Le Olimpiadi invernali Milano- Cortina 2026 vengono abilmente vendute come le Olimpiadi più sostenibili di sempre, ma il maxi evento porterà a nuova cementificazione. I manifestanti chiedono alla Regione Lombardia di porre fine al consumo di suolo e di incentivare la mobilità sostenibile al posto di nuove opere autostradali come la Pedemontana. Molte opere sportive verranno utilizzate solo per le due settimane della manifestazione, per poi essere dismesse, com’è successo con la pista da bob di Cesana Torinese, realizzata per le Olimpiadi di Torino del 2006.
Lo sci sfrutta enormemente le risorse naturali, prima fra tutte l’acqua. Considerando che in Italia il 90% delle piste è dotato di impianti di innevamento artificiale, secondo Fridays For Future il consumo annuo di acqua potrebbe raggiungere i 96 milioni di m³, il che corrisponde al fabbisogno idrico di una città da un milione di abitanti. L’innevamento artificiale richiede enormi oneri a carico della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini.
Le Olimpiadi sfruttano fondi pubblici (circa 4 miliardi di euro) per opere dannose e inutili. Molti di questi lavori sono destinati all’uso dell’automobile, tra superstrade (Pedemontana, tangenziale di Cortina ecc.) e parcheggi. Molte opere sono in ritardo e verranno completate solo dopo le Olimpiadi.
Sempre secondo Fridays For Future, in concomitanza con i giochi olimpici c’è da aspettarsi a Milano un’impennata degli affitti e del costo della vita, insostenibile per chi vive in quella che già ora è tra le città più care d’Italia.
“Giochi d’inverno – giochi d’inferno” come denunciava uno dei cartelloni esibiti al corteo.
Fotoreportage del corteo e dei cantieri del villaggio olimpico a Porta Romana: