112 civili uccisi e 253 feriti nei bombardamenti israeliani nella giornata di ieri in tutta la Striscia di Gaza. A queste vittime si aggiungono quelle dei bombardamenti di questa notte. Infatti, l’esercito israeliano ha lanciato all’alba di stamattina nuovi attacchi aerei contro Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Secondo le Nazioni Unite 2,2 milioni di persone, la stragrande maggioranza della popolazione, sono minacciate di carestia a Gaza. Le organizzazioni umanitarie hanno denunciato attacchi sistematici contro le loro installazioni.
Il vice segretario dell’ONU, Griffith, nel suo discorso rivolto al G20 riunito in Brasile ha dichiarato che è estremamente urgente un cessate il fuoco per salvare la popolazione di Gaza. “Le privazioni sistematiche alle quali sono sottoposti gli abitanti di Gaza sono feroci e avranno effetti drammatici e profondi. Abbiamo chiesto a Israele, la forza occupante, di ammettere il passaggio in sicurezza gli aiuti, ma invano”.
Morire di fame
La Mezzaluna Rossa palestinese ha registrato ieri 20 persone morte per fame nel nord della Striscia. Il portavoce ha denunciato che in dieci giorni sono entrati dal valico di Rafah soltanto nove camion di aiuti a causa delle restrizioni israeliane, con bombardamenti contro i convogli internazionali e contro i luoghi di distribuzione. “Non c’è nulla da consumar; anche i mangimi per gli animali, usati nei giorni scorsi per alimentare la popolazione, sono esauriti. L’esercito ha distrutto i terreni agricoli con i bulldozer. È una pianificazione criminale”. Il relatore ONU per il diritto al cibo, Mikael Fakhri, ha accusato Israele di “usare la fame come un’arma di guerra per uccidere la popolazione di Gaza”.