Alcuni dati raccolti dal Ministero degli Interni che non hanno trovato finora attenzione nei media italiani.
Non a caso mostrano che in Italia, come in altri paesi, le mobilitazioni per la pace in Medio Oriente sono state incredibilmente numerose.
Dal 7 ottobre 890 manifestazioni per la pace in Italia, niente violenze.
Lo ha detto il capo della Polizia, Vittorio Pisani, alla Commissione parlamentare per il contrasto all’intolleranza, al razzismo ed all’antisemitismo,(detta anche Commissione Segre perché da lei proposta) sottolineando che “non sono stati rilevati particolari comportamenti di apologia di reati nè scontri violenti, nè arresti in flagranza.
“Dal 7 ottobre, in seguito all’inasprirsi del contrasto israelo-palestinese – ha detto Pisani in base ai dati raccolti dalla Polizia – si è registrato un enorme aumento delle manifestazioni per la pace in Palestina e Israele: sono state complessivamente 890, delle quali 661 – il 74% – in solidarietà con il popolo palestinese, 30 – il 3 % – a favore di Israele e 199 – il 22% – per la pace sia in Palestina che in Israele”.
Sono stati circa una decina i denunciati”.
Delle manifestazioni “64 si sono svolte in università, quasi totalmente pro-Palestina e anche qui non si sono registrati comportamenti violenti”, ha aggiunto Pisani.
“C’è una diffusa eterogeneità dei comportamenti e ci sono stati solo 9 denunciati, perchè moltissimi degli eventi sono al limite della soglia della rilevanza penale: forse è necessario un intervento culturale diffuso per sensibilizzare sull’antisemitismo”, ha aggiunto Pisani, sottolineando che, sempre dal 7 ottobre, “vi sono state 20 segnalazioni da parte di studenti universitari israeliani in Italia che hanno subito atti discriminatori.
Nel rispetto dell’autonomia dei Rettori occorre comprendere insieme a loro la portata degli episodi e quale possa essere un intervento formativo con l’osservatorio Oscad nell’ambiente universitario”.
Dal 7 ottobre al 31 dicembre sono giunte all’osservatorio Oscad (osservatorio-sicurezza-contro-atti-discriminatori, presso il Ministero dell’Interno) 200 segnalazioni di atti discriminatori, contro le 17 dell’analogo periodo del 2022.
Secondo il prefetto, il conflitto israelo-palestinese ha sicuramente determinato eventi di antisemitismo.