Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera in ricordo di Bruno Segre, morto a 105 anni proprio il giorno della memoria, scritto da uno dei suoi più stretti collaboratori.

“Cari amici e compagni”, così Bruno Segre si rivolgeva sempre al pubblico durante le celebrazioni della Resistenza. Conosco Bruno Segre da una ventina di anni e vorrei ricordarlo per quello che ha fatto per l’ANPPIA fino alla fine, fino a 7 giorni fa. Lo conosco da quando mi scrisse chiedendomi di aiutarlo per impedire la chiusura della ANPPIA di Torino ipotizzata da alcuni soci storici. Per Segre ero figlio di Sergio suo grande amico, al quale aveva cancellato, dopo la liberazione, come a tutti i perseguitati politici del ventennio, la condanna a 14 anni per attività antifascita da parte del famigerato tribunale speciale. Fatto importante, dopo il 25 luglio ’43 i politici uscivano dal carcere con documentazione incompleta, la condanna non veniva cancellata.

Segre si è sempre opposto all’eventualità di chiudere la sede di Torino e cominciò così una collaborazione, ancora nella sede dell’attuale Polo in ristrutturazione. Così si decise di promuovere conferenze, di consegnare a Licia Pinelli la tessera onoraria di perseguitata politica, nei locali del circolo dei lettori. Una cerimonia toccante con la presenza massiccia di anarchici. Segre ha sempre avuto contatti con le organizzazioni anarchiche libertarie. Ha la casa piena di riviste anarchiche. Abbiamo anche tra i soci Noam Chomsky, con il quale l’ANPPIA con Segre ha avuto uno scambio di idee sulla politica internazionale.

Ricordo la partecipazione all’organizzazione della mostra su Beloyannis, perseguitato politico ucciso nel 1952 ad Atene nonostante la fine della guerra civile, realizzata al museo delle carceri in corso Vittorio. Mostra che verrà riproposta a Bologna e che avrebbe visto anche Segre; le Carceri Nuove, luogo conosciuto dai perseguitati politici prima e durante la seconda guerra, conosciuto anche da Segre. Ogni anno il 25 aprile Segre insieme al suo grande amico Felice Tagliente ricordava Resistenza e sofferenze davanti all’ingresso delle carceri nuove. Un appuntamento che entrambi pretendono non venga mai a mancare. E poi la collaborazione con il Sereno Regis, a cui era legatissimo e con il quale più volte ha presieduto conferenze sull’assurdità e la violenza delle guerre.

Con lui ho anche avuto il piacere di condividere l’amore per la figura di Giordano Bruno, l’eretico impenitente. Nella sede dell’ANPPIA c’ è un’ ampia biblioteca su Bruno regalata da Bruno. Come giornalista, preoccupato per le difficoltà che pare stiano calpestando la stampa libera, ha deciso di consegnare la tessera onoraria di perseguitato politico antifascista ad Assange, cerimonia avvenuta in streaming al polo del ‘900 il 7 luglio 2022, firmando la motivazione. Tessera rilasciata anche alla moglie e all’attuale direttore di Wikileaks, che lo ha ricordato sui social in questa triste occasione.

In questi ultimi anni non si contano le conferenze presiedute da Segre per la difesa della Costituzione, anche con gli amici Antonio Caputo di Giustizia e Libertà e con lo storico Angelo d’Orsi, con l’amico Bonfratello del Centro di documentazione Labriola; con Angelo del Boca per ricordare le nefandezze del colonialismo italiano in Africa; con Davide Conti, storico dell’archivio del Senato a discutere della strategia della tensione. Amico di Cuba, ha invitato una delegazione cubana presente a Torino durante la pandemia a parlare al Polo sulla realtà cubana. Ha scritto l’introduzione di un libretto dedicato a Gino Donè, partigiano italiano e combattente a Cuba a fianco di Ernesto Guevara. Non solo ha mostrato interesse verso la storia del ‘900, che ha vissuto quasi per intero, ma anche verso problematiche ambientali, invitando professori del Politecnico a parlare di risorse idriche e di cambiamenti climatici.

Recentemente ha aderito al coordinamento antifascista di Torino insieme a Gastone Cottino. Questo gennaio, a una settimana dalla morte, ha chiesto al Comune di Torino la possibilità di raccogliere firme per la cittadinanza onoraria ad Assange l’11 febbraio, dicendo che una mezz’ora sarebbe stato presente anche lui in piazza Castello. Ha sentito perfino Moni Ovadia per organizzare un dibattito sulla questione palestinese, fissato per il 29 marzo, purtroppo. Mi raccontò che aveva sperato in una Israele socialista, in pace con i Palestinesi. Un’energia e passione unica.

Mi ha sempre detto: finché sono vivo voglio vivere. La qualità che più mi ha affascinato di Segre è la tolleranza. Pur essendo laicista ha presieduto dibattiti con esponenti della chiesa. Ha dialogato con tutti in una associazione come l’ANPPIA, che non è legata ad alcun partito, unico requisito l’antifascismo. Non è mai stato comunista, mentre lo accompagnavo a casa dopo la riunione del mercoledì al Polo, mi ha più volte detto che per lui il comunismo è una religione e lui è laicista. Si rideva spesso.

Ma è un compagno e lo voglio salutare con il pugno chiuso.

Boris Bellone – ANPPIA