Al 15 gennaio 2024 sono almeno 170 i richiedenti asilo che hanno fatto domanda a Trieste che rimangono senza accoglienza, tra cui alcune famiglie con minori. Per circa 60 di esse la mancata accoglienza perdura da più di un mese nonostante le persone abbandonate siano esposte a gravi rischi, anche di morte, a causa del rigido periodo invernale e la legge preveda l’obbligo tassativo per la Prefettura di collocare in idonea accoglienza i richiedenti asilo al momento del loro arrivo.
La grave situazione non dipende in alcun modo da un presunto numero elevato di domande di asilo presentate a Trieste che, al contrario, è bassissimo, attestandosi su circa 4 domande al giorno. Il rinvio, che talvolta viene fatto, al numero elevato di ingressi (circa 19mila nel 2023) è del tutto fuorviante e demagogico dal momento che oltre l’85% degli ingressi è costituito da rifugiati che non chiedono asilo a Trieste, ma si allontanano rapidamente e che, pertanto, non entrano nel conteggio delle persone da accogliere. Assai serie permangono pertanto le inadempienze e le disfunzioni istituzionali nel non porre rimedio a una situazione di violazione delle normative che si trascina ininterrottamente da 16 mesi (agosto 2022).
È necessario incrementare e soprattutto stabilizzare il programma dei trasferimenti superando l’approccio “spot” e prevedendo una modesta quota settimanale da applicare con serietà e regolarità. È evidente che si tratta di un obiettivo modesto e assolutamente raggiungibile, ma che non si è voluto ancora raggiungere alimentando una situazione di abbandono artificialmente creata.
ICS – Ufficio Rifugiati Onlus