Corteo regionale 3 febbraio ore 14.30
Partenza dall’ex stazione Torino-Ceres (Porta Palazzo all’altezza del N.15 di Corso Giulio Cesare)
Il coordinamento Torino per Gaza ha indetto, per il 3 febbraio prossimo, una manifestazione regionale per chiedere un Cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza e in tutti i territori occupati, e in appoggio alla domanda presentata al Comune di Torino e alla Regione Piemonte per l’apertura di un Corridoio Sanitario tra Torino e Gaza.
Le parole d’ordine della manifestazione sono:
- CESSATE IL FUOCO ORA!
- Contro l’indifferenza, contro l’idea che non si possa fare nulla e che tutto ciò non ci tocchi direttamente, manifestiamo tutti insieme perché questa tragedia abbia fine!
- Per un immediato e permanente cessate il fuoco.
- Per corridoi sanitari.
- Per la fine dell’occupazione.
Ad aderire alla manifestazione sono stati invitate tutte le organizzazioni e le associazioni delle varie province del Piemonte, e tutti i cittadini, che hanno a cuore i diritti umani, la pace e la giustizia.
Il massacro vero e proprio che si sta compiendo a Gaza e nei territori palestinesi occupati sta andando avanti da oltre 100 giorni. Noi del coordinamento Torino per Gaza consideriamo che stare in silenzio davanti a un crimine che si compie sotto i nostri occhi non si chiama neutralità ma complicità.
E’ per questo che chiamiamo tutti a prendersi le proprie responsabilità.
L’appello
CESSATE IL FUOCO ORA!
Oltre 25 000 sono i morti causati dai bombardamenti, dalle incursioni di terra e dagli omicidi mirati ordinati dal governo di occupazione israeliano nei confronti del popolo palestinese. Il genocidio dura da più di 100 giorni e ad oggi non sembra destinato a terminare presto. Continua l’opera di indiscriminata violenza nei confronti di decine di migliaia di civili e del territorio, rendendo la Striscia di Gaza invivibile permanentemente.
Il numero dei feriti è altresì spaventoso e, inoltre, il servizio sanitario nella Striscia di Gaza è stato distrutto, compresi gli ospedali. Si è ormai costretti ad amputare arti senza anestesia né adeguata attrezzatura, anche a bambini e bambine.
I giornalisti vengono uccisi dall’esercito sionista (ormai superiore a 115 unità il numero delle vittime) e le uniche notizie che l’autorità israeliana permette di diffondere sono quelle che ne sostengono la propaganda, impedendo la diffusione di immagini provenienti da Gaza. Le violenze in Cisgiordania sono sempre più frequenti, con incursioni armate all’interno dei campi profughi, omicidi e detenzioni arbitrarie per centinaia di palestinesi.
E’ stato chiaro fin dall’inizio che l’espandersi di queste ostilità nei territori di Gaza avrebbe provocato un allargamento regionale del conflitto come dimostra il blocco delle navi statunitensi nel Mar Rosso, evento che ha scatenato una generale preoccupazione nei leader occidentali, ma purtroppo nessuno ha scelto di schierarsi contro Israele e la strategia del “piede in due scarpe” non si dimostra efficace per interrompere l’escalation bellica.
Riteniamo fondamentale ritornare in piazza e fare pressione sui governi affinché si raggiunga il risultato minimo di un immediato e permanente cessate il fuoco a Gaza, con l’invio di aiuti medici e umanitari nei territori devastati dalla brutalità dell’esercito israeliano. Dobbiamo fare pressione sui nostri governi per la fine del supporto militare e logistico italiano all’esercito di occupazione.
In questo momento, stare in silenzio significa essere complici del massacro del popolo palestinese. Siamo al fianco di tutti i popoli che resistono al colonialismo e all’occupazione fino alla vittoria!
Cos’è il Coordinamento Torino per Gaza
A fine novembre un appello è stato condiviso da un gruppo di cittadine/i e di piccole organizzazioni di Torino. Il documento era intitolato “Ceasefire now! Basta bombe su Gaza!”, per chiamare alla manifestazione del 2 dicembre 2023. Quell’appello è stato accolto da centinaia di cittadine/i e decine di organizzazioni. Il 2 dicembre 2023 alcune migliaia di persone hanno sfilato da Piazza Statuto fino a Piazza Castello con le parole d’ordine concordate, tra i quali la principale era “Cessate il fuoco subito e in modo permanente”
Da quella manifestazione è nato un coordinamento, Torino per Gaza, che ha continuato a organizzare azioni e presidi, ogni settimana. Per tenere l’attenzione viva, per non lasciar cadere nell’indifferenza un crimine contro l’umanità che si sta svolgendo sotto gli occhi di tutt*.
Per un corridoio sanitario Torino-Gaza
Oltre ai presidi di protesta e di sensibilizzazione, Torino per Gaza ha avanzato anche una istanza presso il Comune di Torino e la Regione Piemonte al fine di aprire un corridoio sanitario Gaza-Torino per curare feriti e persone gravemente malate, in particolar modo bambini, che non possono ricevere cure a casa perché la maggior parte degli ospedali della Striscia sono distrutti. Quelli rimasti sono sovraffollati a causa della guerra e privi di mezzi a causa dell’embargo.
Le parole d’ordine condivise dal coordinamento sono:
- Per un cessate il fuoco immediato e permanente
- Per corridoi sanitari
- Per la fine dell’occupazione
Coordinamento Torino per Gaza