Giovedì 18 gennaio presso il tribunale di Ancona è iniziato il processo “Oro Nero” che vede sul banco degli imputati 18 persone: l’amministratore delegato della raffineria Api di Falconara Giancarlo Cogliati, 16 dirigenti dell’azienda e l’ex dirigente Arpa Marche Giancarlo Marchetti.
Abbiamo parlato della vicenda già il 14 ottobre, quando centinaia di cittadini falconaresi e non solo, parteciparono al sit-in organizzato dalle associazioni ambientaliste in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni di esistenza di un sito industriale divenuto nel tempo uno dei più pericolosi d’Italia; sorge infatti accanto a due quartieri periferici della città, ai lati vede i binari della ferrovia adriatica e la trafficatissima statale. Inoltre tutti i giorni numerosi aerei di linea lo sorvolano per atterrare al vicino aeroporto Raffaello Sanzio.
Nel 2018 in seguito all’ennesima grave fuoriuscita di esalazioni, partirono le denunce da parte delle associazioni per disastro ambientale; la loro richiesta di costituzione di parte civile ha comportato il rinvio dell’udienza del 18 gennaio ad aprile.
Contro la raffineria è in atto da più di 25 anni una mobilitazione che sabato 27 gennaio ha vissuto un importante capitolo con una manifestazione indetta dal centro sociale Falkatraz, l’associazione “Mal d’aria” e dalla rete Fuori dal fossile. Ben cinquemila persone hanno letteralmente bloccato la città e la statale, dando vita a un grande corteo come non se ne vedevano da anni; hanno sfilato anche delegazioni di soggetti sociali e ambientalisti in rappresentanza di altri territori dove da tempo si portano avanti battaglie simili: Ravenna, Brindisi, Sulmona e Taranto.
Una manifestazione che segna un indubbio salto di qualità di una fondamentale lotta in difesa della salute di una intera comunità e dei territori circostanti, una giornata da cui i soggetti sociali e ambientalisti potranno attingere ulteriori energie.
Foto di centro sociale Falkatraz