Giovedì 17 gennaio il Comune di Sesto San Giovanni ha sfrattato una famiglia egiziana con sei bambini alla quale nell’anno 2012 la precedente Amministrazione di centro-sinistra aveva assegnato un alloggio privato in sublocazione. Ci si mette anche l’Ufficiale Giudiziario che si rifiuta di rilasciare per iscritto la data dei rinvii creando situazioni come questa per cui la madre che aspettava l’accesso in un giorno diverso, è tornata dal giro per accompagnare i figli a scuola e si è trovata la serratura cambiata.

L’amministrazione del Sindaco Di Stefano dopo avere discriminato la famiglia escludendola dal diritto di vedersi assegnata una casa popolare, ha completato l’opera: 8 persone in mezzo a una strada, sfrattate
direttamente dal Comune, senza una soluzione. Il progetto politico della destra di esclusione sociale e di espulsione dalla città delle famiglie straniere a basso reddito e di qualunque cittadino portatore di fragilità si sta realizzando.

Per meglio far comprendere a chi non vive la realtà sestese l’enormità della violenza politica di questa Amministrazione riassumiamo le attività fuori legge di un Comune che disprezza i poveri, italiani o stranieri che siano:

  1. Comune di Sesto San Giovanni condannato dal Tar Lombardia nell’anno 2018 per aver provato a
    sfrattare le famiglie in sublocazione con provvedimenti illegittimi.
  2. Comune condannato con due decisioni del Tribunale di Milano nell’anno 2020 e due del tribunale di Monza negli anni 2021 e 2022 per condotta discriminatoria contro i cittadini stranieri ai quali negava l’accesso alla casa popolare pretendendo la produzione di certificati esteri impossibili da reperire nei
    Paesi di origine.
  3. Comune condannato dal Tribunale di Monza negli anni 2019 e 2023 (recidivi) con altre due decisioni giudiziarie per avere negato nelle scuole sestesi ai bambini invalidi il numero di ore di assistenza educativa aggiuntiva necessaria.

La decisione del Sindaco Roberto Di Stefano e dell’Assessora Roberta Pizzochera di sfrattare in pieno inverno dei propri cittadini – inquilini, è violenza politica che viola i diritti umani e la Convenzione sui diritti del
fanciullo.

Le condanne giudiziarie a un Comune i cui politici evidentemente non si riconoscono e non ritengono di condividere i valori sanciti dall’art. 3 della nostra Costituzione Antifascista non è paradossalmente il fatto più grave.

Le politiche di espulsione sociale possono essere praticate esplicitamente e rivendicate, come accadeva quando c’era l’Assessore D’Amico. Oppure possono essere realizzate attraverso la tecnica politica dell’inefficienza amministrativa, della burocrazia al servizio dell’esclusione sociale. La famiglia che è stata
sfrattata dal Comune è collocata favorevolmente nelle graduatorie SAP e SAT e avrebbe dovuto essere stata contattata dal Comune da tempo per la consegna di un alloggio pubblico, ma nulla è stato fatto
dall’Amministrazione.

Il Sindacato chiede, da anni, che il Comune elabori un Piano Casa e che, nel frattempo, deliberi uno stanziamento con il quale poter offrire soluzioni abitative d’emergenza per i minori e invalidi civili che vengono sfrattati, ma l’Amministrazione non si degna neppure di rispondere. La decisione dell’Amministrazione di mettere in strada una famiglia con sei minori segue lo sfratto di altre tre famiglie con minori nei mesi precedenti.

Ognuno si assumerà le sue responsabilità, noi faremo quello che ci compete come sindacato lottando ancora e sempre per una società fondata sull’uguaglianza sostanziale di tutti.

Invitiamo tutti i cittadini, i politici e i giornalisti che ancora credono nel dovere democratico di informare a non rimanere indifferenti, a non lasciare sole le famiglie di lavoratori a basso reddito.

CHIEDIAMO LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI AL PROSSIMO PRESIDIO ANTI SFRATTO DI UN’ALTRA FAMIGLIA
IN SUBLOCAZIONE CHE IL COMUNE CERCHERA’ DI SFRATTARE IL GIORNO 30 GENNAIO 2024 IN VIA
MARZABOTTO 170, SESTO SAN GIOVANNI.

Seguirà volantino del sindacato.

Comitato per il Diritto alla casa – Unione inquilini Sesto San Giovanni