È notizia di ieri che Papa Francesco ha rifiutato la donazione di 1,5 milioni di euro all’ospedale del Bambin Gesù di Roma, perché proveniente da LEONARDO Spa. Leggiamo dai resoconti della stampa che la dirigenza di Leonardo ha replicato che «in tutti i teatri di guerra in corso, a partire dall’Ucraina e dal Medio Oriente, non c’è nessun sistema offensivo di nostra produzione».
Dobbiamo smentire l’azienda delle armi sotto controllo governativo: nella guerra di Israele contro la popolazione palestinese non solo sono presenti armi di Leonardo, ma queste sono state impiegate in azioni di bombardamento indiscriminate su aree urbane densamente abitate.
Su siti specializzati anche italiani è circolato un breve filmato attribuito alle Forze armate israeliane (IDF) * , in cui si mostrano navi da guerra al largo dalla costa di Gaza che sparano e colpiscono le aree urbane settentrionali della Striscia. Il bombardamento su aree abitate da popolazione civile è stato effettuato con cannoni navali super rapidi Oto Melara 76/62 Multi-Feeding da 76mm, costruiti nello stabilimenti Leonardo (ex Oto Melara) della Spezia. Tali cannoni sono stati consegnati alla Marina militare israeliana nella base navale di Haifa il 13 settembre 2022 con apposita cerimonia e montati su due nuove corvette.
Le corvette impegnate nella loro prima azione in battaglia sono INS Magen e INS Oz, le unità navali più grandi e più moderne della Marina militare israeliana. Appartengono a una commessa di quattro corvette della classe Sa’ar-6, ordinate nel maggio 2015, costruite in Germania dai cantieri ThyssenKrupp e consegnate tra dicembre 2020 e maggio 2021. All’ordine, il costo di ciascuna era stimato di poco inferiore ai 600 milioni di dollari, sostenuto per due terzi dal governo israeliano e per un terzo da quello tedesco. La ragguardevole spesa era stata a suo tempo giustificata con la necessità di difendere i giacimenti di gas metano che Israele controlla nel Mediterraneo e che sono rivendicati dagli Stati confinanti. Ora sono state impiegate per la prima volta nella guerra interna contro i palestinesi di Gaza, occasione propizia per testare sistemi ed equipaggio, e potranno essere impiegate anche in azioni di guerra contro le postazioni di Hezbollah in Libano.
I cannoni Oto Melara 76/62 sono adottati da numerose Marine militari nel mondo, tra cui dal 1969 da quella israeliana. A seconda del tipo di munizionamento, hanno una gittata dai 20 km (munizioni convenzionali) ai 35 km (munizioni Vulcano guidate o non guidate), fino ai 50-70 km raggiunti dai missili antiaerei Barak-8 MR-SAM montati sulle nuove corvette.
Mentre stigmatizza la scelta dei portavoce di Leonardo di negare l’evidenza e persino la storia dell’azienda, l’osservatorio The Weapon Watch ribadisce il proprio impegno a rendere pubbliche le connivenze e gli interessi nascosti dalle aziende italiane più implicate nell’economia di guerra. Invita anche lavoratori e rappresentanti sindacali delle aziende Leonardo a prendere le distanze dalla politica commerciale del gruppo, oggi materialmente a sostegno di regimi autocratici e di Paesi gravemente colpevoli di crimini di guerra e di violazioni ripetute del diritto internazionale.
The Weapon WATCH – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei