A fine 2023 è stata depositata in regione Campania il testo di una Proposta di legge di iniziativa popolare regionale contro i cambiamenti climatici, avviando così l’iter per la raccolta delle firme che partirà formalmente il prossimo 20 gennaio con l’obiettivo di raggiungere le 10.000 firme necessarie alla sua presentazione. Oltre 100 tra Associazioni culturali, di volontariato, sociali, sindacali e del mondo del lavoro e singole personalità hanno messo a una proposta organica per dire “Stop al consumo di suolo”, per rilanciare fonti rinnovabili per energia pulita e acqua pubblica e per riorientare strategicamente il settore agricolo passando dalla produzione intensiva del cibo, energivora e climalterante, a quella sostenibile. Si tratta di un’esperianza pionieristica per il nostro Paese, portata avanti dal basso e attraverso un percorso di partecipazione diffusa, in una regione come la Campania che ha da tempo raggiunto livelli allarmanti di inquinamento dell’aria, dei corsi d’acqua e dei tratti di costa, di dissesto idrogeologico, di consumo di suolo e che si accinge a discutere in Consiglio regionale una legge urbanistica che, ancora una volta, risulta piegata al cemento e all’asfalto e ai famelici interessi degli sfruttatori del territorio.
Come si legge sul sito di www.infinitimondi.eu. “La Proposta prospetta una svolta radicale nella assunzione della conversione ecologica come azione strutturale per fronteggiare i cambiamenti climatici e realizzare una reale giustizia ambientale e sociale in Campania, rivoluzionando tre direttrici fondamentali di intervento in chiave di reale sostenibilità: 1 Blocco del consumo di suolo e azione decisa di rigenerazione urbana e sociale in città e paesi. 2 Spinta decisa per le Comunità energetiche solidali e la distribuzione sociale di quote significative di energia prodotta, azione decisa di lotta all’inquinamento dell’aria e acqua per davvero pubblica.3 Priorità di uso delle ingenti risorse disponibili indirizzandole invece che all’agricoltura intensiva, ad alto impatto climalterante, alle produzioni agroalimentari del territorio, biologiche e in sintonia con la natura.” La prima presentatrice della Proposta è Luna Zito, una delle più giovani componenti della Rete Rigenera e animatrice a Casalnuovo dell’Associazione Casalnuovo Coraggiosa impegnata in prima linea contro il degrado ambientale e la cementificazione del territorio.
Questi alcuni dei contenuti della Proposta di legge: stop al consumo di suolo e promuovere il riuso e l’edilizia pubblica e sociale; piani urbanistici davvero di rigenerazione anche sociale, per i settori più esposti, per gli anziani, per i bambini; promuovere la diffusione del verde, delle vie degli alberi, degli orti urbani, dei tetti verdi nelle cittàSulla costa, riservare almeno il 50 per cento di spiaggia libera; ampliare le aree marine protette e istituire il Parco dell’Epomeo a Ischia; acqua per davvero pubblica e bene comune; promuovere la diffusione delle Comunità Energetiche Solidali e trasferire alle comunità locali e ai settori sociali più esposti, a scuole e ospedali quote rilevanti dell’energia prodotta; drastica azione contro l’inquinamento dell’aria adottando; un Piano regionale per la cura della montagna Investire almeno l’80% delle risorse pubbliche disponibili in agricoltura per la conversione ecologica delle produzioni, per le produzioni locali e di qualità invece di destinare il grosso delle risorse, come accade ora, all’agricoltura intensiva; realizzare Centri e Strutture di supporto per l’agricoltura contadina e l’incontro tra produttori e consumatori; cibo biologico nelle scuole e nelle mense degli ospedali; didattica della Dieta Mediterranea e lotta allo spreco alimentare; mettere a disposizione di cooperative di giovani e di migranti i terreni incolti e abbandonati; sostenere la piccola pesca artigianale.
Qui per approfondire e per scaricare la proposta di legge regionale di iniziativa popolare.
Sempre in Campania, il Comitato di scopo regionale per l’istituzione della Misura integrativa regionale – Mir è riuscito, grazie alla Consigliera regionale del gruppo misto Mari Muscarà, a presentare la proposta di legge di iniziativa popolare per l’“Istituzione della Misura Integrativa Regionale di sostegno al Reddito e politiche per l’Inclusione Sociale Attiva (M.I.R.)”. Il Comitato di Scopo Regionale per la M.I.R nell’estate scorsa aveva già consegnato una petizione popolare al Presidente del Consiglio Regionale per richiedere un intervento che potesse annullare o mitigare le conseguenze del taglio al reddito di cittadinanza operato dal governo delle destre. La M.I.R. Che viene proposta è una misura complementare alle misure nazionali di contrasto alla povertà e non è lontana da un tipo di intervento sociale già previsto in regioni meridionali come la Puglia, che dal 2016 ha il “reddito di dignità”. Può arrivare ad erogare fino a 500 € mensili per nucleo familiare con 5 componenti, che verrà rimodulato applicando la scala di equivalenza prevista dalla normativa nazionale. L’assegno può essere corrisposto per 12 mesi e rinnovato dopo la sospensione di un mese, purché restino rispettati i requisiti di accesso e prevede anche forme di sostegno reddituale indirette, con il supporto alla formazione e al lavoro. La platea dei beneficiari è costituita da un’unica fascia di età, quella dai 18 ai 59 anni, e un unico tetto ISEE (9.360). Il requisito della residenza richiede un anno e non cinque.
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Qui per scaricare la proposta di legge.