Il mese di dicembre ha segnato un incremento degli attacchi dell’Isis nell’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria Nordorientale, meglio conosciuta come DAANES o Rojava.
Sedici gli attacchi confermati da parte delle cellule dormienti, in aumento rispetto agli undici di novembre.
Il bilancio è di cinque morti e sette feriti tra i civili e dodici morti e sette feriti tra le forze di sicurezza interna (Asayish), che insieme alla Forze Democratiche Siriane (SDF) hanno neutralizzato un alto funzionario dell’Isis nel campo di al-Hol.
Le cellule dormienti hanno preso di mira soprattutto i lavoratori civili della DAANES nella regione di Deir ez-Zor: Munir Abd al-Mahbash, membro del Consiglio Civile assassinato in un attacco con armi da fuoco ad Abu Khashab; Ismail al-Laban, funzionario dell’amministrazione del carburante; Abdulkarim al-Jalud, funzionario municipale ferito durante un attacco nella città di al-Kishkiyah; un membro di una Comune locale di Abu Khasha.
Gli attacchi servono a dissuadere le persone dal collaborare con la DAANES, instillando paura nella popolazione.
Il 29 dicembre, le SDF hanno reso noti i dati relativi alle operazioni di contrasto all’Isis per il 2023, dichiarando 73 operazioni e 352 arresti (tra cui sei emiri dell’Isis). Questi dati sono relativi solo alle operazioni condotte dall’SDF, senza includere quelle delle Asayish.
Un’altra novità di dicembre è stata la pubblicazione da parte dei servizi segreti turchi (MIT) della loro presenza nell’area di Deir ez-Zor, rivendicando la responsabilità dell’assassinio dell’alto comandante delle SDF Roni Welat, coordinatore delle tribù locali nella coalizione anti-Isis. È la prima volta che il MIT riferisce di aver condotto un’operazione a Deir ez-Zor, ad oltre 200 km dal confine turco. La loro relazione con le cellule dormienti dell’Isis non è chiara, tuttavia il 29 dicembre le SDF hanno evidenziato che il MIT ha recentemente ammesso la responsabilità di un attacco a Tabqa, che l’Isis aveva già rivendicato quasi cinque mesi prima.
Giuseppe Graffigna, Rojava Information Center