Raduno alle ore 11:00 a Domusnovas, davanti all’ingresso della RWM, fabbrica che produce bombe, munizioni e altri ordigni da vendere agli eserciti che le guerre mettono in atto davvero. Si sono ritrovate alcune centinaia di persone, per dire no a ogni guerra e rivendicare il diritto del popolo sardo a non essere complice dei massacri provocati dai bombardamenti. In particolare in questa giornata di solidarietà col popolo palestinese, per dire no al genocidio che sta avvenendo nella Striscia di Gaza.
L’incontro è iniziato con letture di brani di autori palestinesi, in sottofondo le note di un’ arpa. La lettera al mondo di una ragazza palestinese dopo i fatti del 7 ottobre, ci ha trasmesso un forte richiamo a ritrovare l’umanità di fronte alla barbarie compiuta contro il suo popolo.
Si sono succeduti interventi tutti molto pregnanti, a partire da quello del dott. Fawzi Ismail, Presidente dell’Associazione Amicizia Sardegna Palestina, che ha posto l’accento sul massacro di migliaia e migliaia di bambini/e palestinesi. Tutti gli interventi hanno messo in risalto l’ignavia dell’Occidente, in particolare Usa e Europa, di fronte alle violazioni del diritto internazionale da parte del governo di Israele. Al contrario, è stata rimarcato l’azione positiva del Sudafrica che ha portato davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia il governo Israeliano per condotta genocida. Una giovane, nata in Palestina e cresciuta in Sardegna, ha fatto vibrare i/le partecipanti per il suo accorato appello: la Sardegna non merita lo sfregio alla bellezza del suo territorio a causa della presenza di una fabbrica di bombe.
Non vanno dimenticate anche le servitù militari con le basi interforze che occupano zone interne e costiere straordinarie dal punto di vista naturalistico.
Risvegliare le coscienze, esercitare la disobbedienza civile, portare davanti alle istituzioni azioni non violente per ottenere risposte.
E un’azione nonviolenta di disturbo è stata posta in essere davanti ai cancelli della RWM al cambio turno degli operai: almeno per un tempo simbolico è stata interrotta la produzione. Si sono fronteggiati i manifestanti e i poliziotti in assetto antisommossa, fortunatamente senza nessun incidente. Gli slogans gridati con la voce e col cuore: Palestina libera! Restate umani! Restiamo umani! Salviamo la nostra umanità!
foto di Pressenza Sardigna testo di Pierpaolo Loi