Varie volte la locale Redazione di Pressenza si è occupata dello stato dell’ambiente in Piemonte Orientale. Ora apprendiamo che la locale sezione biellese di Legambiente con cui abbiamo collaborato è stata chiusa. Ne parliamo con Daniele Gamba che ne è il coordinatore.
Daniele, cosa è successo?
Siamo al momento “sospesi”. Una sospensione che ci stupisce per merito e metodo. Nel merito: poiché il circolo ha semplicemente esercitato quello che ritiene un banale diritto di opinione, le tesi e i lavori congressuali non possono essere infatti ritenuti lavori secretati. Banalmente nel nostro post su facebook, quello incriminato, illustriamo la posizione e le perplessità tenuta nel congresso su vari temi rimandando anche ad un articolo su Pressenza.
Nel metodo: i rilievi e i provvedimenti circa i comportamenti dei circoli spettano infatti ad un organo denominato Consiglio di Presidenza e, in seconda battuta, all’Assemblea dei Soci (i circoli della regione). Anziché provvedere con urgenza alla costituzione di tale organo si è è scelta l’urgenza della sospensione, usata come ricatto per ottenere la cancellazione di questo post.
Qual è stata la vostra reazione e quella del territorio?
Siamo stupiti del provvedimento, che riteniamo sproporzionato e illegittimo. Ci sembra di essere tornati al centralismo democratico.
Cosa contate di fare ora?
Ovviamente affronteremo l’iter che si prospetta ma riteniamo doveroso fare presente pubblicamente a chi segue i lavori di questa associazione ed ai nostri simpatizzanti i rischi di una linea e una reggenza volta più alla ricerca di alleanze con il mondo delle imprese anziché con la propria base sociale.
Vorrei esprimere la solidarietà di Pressenza e la nostra preoccupazione per una evidente limitazione alla libertà di espressione e di dissenso. Qual è la tua sensazione di fronte al proliferare di queste grosse holding dell’energia e della gestione ambientale?
Siamo preoccupati. Il Circolo di Biella ha più vertenze in corso, ultimamente contro una discarica di amianto in mezzo alle risaie e un termovalirzzatore per rifiuti sopeciali a Cavaglià in procedura di VIA. Quest’ultimo progetto è avanzato da A2A Ambiente Spa.
E’ assai difficile essere credibili nell’opposizione a tale progetto quando Legambiente nazionale firma protocolli d’intesa con A2A per contrastare i “Nimby” o Legambiente regionale organizza ecoforum dando spazio ad A2A su progetti contestati territorialmente. La sospensione del circolo locale è un “regalo” che certamente favorisce A2A nei propri progetti di termocombustione.