Dal 1948, dalla Nakba, le Nazioni Unite hanno creato un’agenzia, l’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) che ha garantito soccorso, sviluppo, istruzione, assistenza sanitaria, servizi sociali e aiuti di emergenza a oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi presenti in Giordania, Libano e Siria, oltre che nei territori occupati e nella Striscia di Gaza. Risorse non sempre gestite al meglio, ma fondamentali per un’emergenza umanitaria che non ha eguali nella storia del pianeta, dovendo operare ormai da 76 anni.
Alcuni Paesi europei, fra cui l’Italia e gli USA, hanno scelto di tagliare i fondi per l’agenzia sulla base di accuse, ancora non provate, di essere “complici di Hamas” rivolte ad 12 funzionari. L’agenzia ha migliaia di funzionari; per nove degli accusati si è proceduto all’immediato licenziamento, mentre uno di costoro non potrà mai difendersi in quanto ucciso durante i bombardamenti israeliani sui civili. Togliere questo sostegno alle popolazioni più vulnerabili, mentre si dichiara di voler far entrare aiuti in cambio degli ostaggi, è non solo una misera vigliaccata, ma rappresenta un vero e proprio atto di terrorismo internazionale.
Eliminare, come probabilmente si vorrebbe fare, la presenza dell’Unrwa in Cisgiordania e a Gaza, significa istituzionalizzare la fame, soprattutto nei campi profughi, utilizzare un altro strumento per attuare il genocidio e convincere le popolazioni palestinesi ad abbandonare le proprie terre o quanto resta delle proprie abitazioni. Significa voler abbandonare un popolo intero al suo destino.
In attesa che le stesse Nazioni Unite si pronuncino su questo delitto premeditato, ribadiamo che nessun uomo, donna, bambina e bambino palestinese deve essere lasciato da solo. La solidarietà internazionalista deve bucare i muri e sconfiggere i ricatti beceri. Chi si adegua alle scelte dei governi Usa e UE è complice e connivente di chi attua il genocidio.
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare