PRESIDIO AD ANCONA PER ILARIA SALIS!

Anche Ancona si unisce a sostegno del comitato “Liberiamo Ilaria Salis” con un presidio tenutosi oggi, lunedì 29 gennaio in Piazza Roma e organizzato dalla Fondazione Primo Maggio; proprio nel giorno in cui a Budapest si è tenuta l’udienza preliminare al processo che è stato rinviato al 24 maggio.

Ilaria ha trentanove anni, fa l’insegnante a Monza ed è un’attivista antifascista.

È detenuta in un carcere ungherese di massima sicurezza dall’11 febbraio 2023, con l’accusa di aver aggredito alcuni manifestanti neonazisti durante la manifestazione del “Giorno dell’Onore” (un raduno neonazista che si tiene ogni febbraio a Budapest per ricordare la resistenza dei nazisti tedeschi e dei loro alleati ungheresi contro l’Armata rossa).

Ilaria è entrata in aula con polsi e caviglie incatenate e legate a un cinturone sulla vita e tenuta a guinzaglio con una catena, accompagnata da due guardie penitenziarie in tenuta mimetica e passamontagna.

L’accusa a suo carico è quella di aggressione e di associazione a un gruppo organizzato di estrema sinistra costituitosi in Germania, che avrebbe pianificato le aggressioni.

Secondo la magistrata Ilaria avrebbe partecipato a più aggressioni causando lesioni corporali aggravate, in “associazione per delinquere”, a due persone e ha concorso in un reato simile ai danni di una terza, per questo ha chiesto una pena di 11 anni di carcere.

Ilaria si è dichiarata non colpevole e ha inoltre dichiarato di non aver avuto la possibilità di accedere agli atti poiché la gran parte non è stata tradotta.

Secondo il legale, Gyorgy Magyar, non ci sarebbero prove della partecipazione di Ilaria Salis all’aggressione, ma intanto la donna resterà in carcere.

Il piccolo presidio nella città dorica non ha avuto particolari interventi ma ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’ex Garante per i diritti dei detenuti delle Marche, l’avv. Andrea Nobili, il consigliere comunale Francesco Rubini per “Altra Idea di Città”, il consigliere Carlo Pesaresi per la Lista Civica “Ancona Diamoci del Noi”, l’ex presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo del PD e rappresentanti dell’ANPI.

L’iniziativa indetta per le 17.30 su tutto il territorio nazionale è stata fortemente voluta dal comitato e dalla famiglia (che ha lanciato anche una petizione per la sua liberazione) e ha lo scopo di sensibilizzare e far conoscere a quante più persone la situazione e la storia di Ilaria.

Così come il suo avvocato e il padre hanno più volte coinvolto lo Stato italiano, il ministro degli Esteri Tajani, nonché coloro che “hanno stretti rapporti con Orban” per fare chiarezza sul caso e sulle condizioni di detenzione definite “inumane” e non rispettose degli standard europei.

Timidi segnali sono stati l’incontro del padre con il ministro Nordio.

Tajani ha inoltre incontrato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, a cui ha chiesto un trattamento dignitoso e rispettoso delle regole nonché misure alternative alla detenzione.

( Redazione Marche, Maria Laura Belloni)