In occasione del World Economic Forum di Davos, che si è aperto  lunedì 15 gennaio, Oxfam ha presentato il Rapporto “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, nel quale – tra le tante altre cose –  si evidenzia come i cinque uomini più ricchi al mondo dal 2020 abbiano più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune, passate da 405 a 869 miliardi di dollari, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non abbia avuto alcuna crescita:  https://www.pressenza.com/it/2024/01/un-mondo-sempre-piu-nelle-mani-di-pochi-super-ricchi-il-nuovo-rapporto-oxfam/.

Eppure, secondo un recente sondaggio, il 74% dei super-ricchi si dichiara a favore di tasse più elevate sulla ricchezza per aiutare ad affrontare la crisi del costo della vita e migliorare i servizi pubblici. Si tratta di un sondaggio, come leggiamo dal sito di Oxfam, condotto da Survation per conto del gruppo Patriotic Millionaires. Sono state interpellate più di 2.300 persone provenienti dai Paesi del G20 che detengono più di 1 milione di dollari in beni investibili, escluse le loro case, facendo così parte del 5% più ricco e il 58% di esse è favorevole all’introduzione di un’imposta patrimoniale del 2% sulle persone con piu’ di 10 milioni di dollari. Inoltre, il 54% ritiene che la ricchezza estrema costituisca una grave minaccia per la democrazia: https://www.oxfamitalia.org/documento/lettera-di-260-milionari-e-miliardari-ai-leader-presenti-a-davos/.

Ora  oltre 250 miliardari e milionari, proprio nei giorni di Davos, con una lettera aperta hanno chiesto ai Governi di introdurre o alzare le tasse sulla ricchezza. Tra i firmatari provenienti da 17 paesi vi sono: l’erede della Disney, Abigail, Brian Cox che interpretava il miliardario immaginario Logan Roy in “Succession”, la serie pluripremiata ai recenti Emmy, l’attore e sceneggiatore Simon Pegg, Valerie Rockefeller (erede della dinastia statunitense) e tanti altri.

Questo il testo della lettera: “Ai leader globali riuniti a Davos: Siamo sorpresi che non abbiate risposto a una semplice domanda che ci poniamo da tre anni: quando tasserete le ricchezze estreme? Se i rappresentanti eletti delle principali economie mondiali non adottano misure per affrontare il drammatico aumento della disuguaglianza economica, le conseguenze continueranno ad essere catastrofiche per la società.

La nostra spinta verso tasse più giuste non è radicale. Si tratta piuttosto di una richiesta di ritorno alla normalità basata su una valutazione ponderata delle attuali condizioni economiche. Siamo le persone che investono in startup, modellano i mercati azionari, fanno crescere le imprese e promuovono una crescita economica sostenibile. Siamo anche le persone che beneficiano maggiormente dello status quo. Ma la disuguaglianza ha raggiunto un punto critico e il suo costo per la nostra stabilità economica, sociale ed ecologica è grave e cresce ogni giorno. In breve, abbiamo bisogno di agire adesso.

La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società. Ciò non modificherà radicalmente il nostro tenore di vita, né priverà i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune.

La soluzione a questo non può essere trovata in donazioni una tantum o nella filantropia; l’azione individuale non può correggere l’attuale colossale squilibrio. Abbiamo bisogno che i nostri governi e i nostri leader guidino. E così ci rivolgiamo nuovamente a voi con la richiesta urgente di agire – unilateralmente a livello nazionale e insieme sulla scena internazionale.

Ogni momento di ritardo rafforza il pericoloso status quo economico, minaccia le nostre norme democratiche e scarica la responsabilità sui nostri figli e nipoti. Non solo vogliamo essere tassati di più, ma crediamo che dobbiamo essere tassati di più. Saremmo orgogliosi di vivere in paesi in cui ciò è previsto, e orgogliosi di leader eletti che costruiscono futuri migliori. Essendo i membri più ricchi della società, saremmo:

  • Orgogliosi di pagare di più per affrontare la disuguaglianza estrema.
  • Orgogliosi di pagare di più per contribuire a ridurre il costo della vita dei lavoratori.
  • Orgoglioso di pagare di più per educare meglio la prossima generazione.
  • Orgogliosi di pagare di più per sistemi sanitari resilienti.
  • Orgoglioso di pagare di più per infrastrutture migliori.
  • Orgogliosi di pagare di più per una transizione verde.
  • Orgogliosi di pagare più tasse sulla nostra estrema ricchezza.

Il valore di sistemi fiscali più equi dovrebbe essere evidente. Sappiamo tutti che l’economia a cascata non si è tradotta in realtà. Invece ci ha dato salari stagnanti, infrastrutture fatiscenti, servizi pubblici inadeguati e ha destabilizzato l’istituzione stessa della democrazia. Ha creato un sistema economico vergognoso, incapace di garantire un futuro più luminoso e sostenibile. Queste sfide non potranno che peggiorare se non si riesce ad affrontare l’estrema disuguaglianza di ricchezza.

La vera misura di una società può essere trovata non solo nel modo in cui tratta i suoi membri più vulnerabili, ma in ciò che chiede ai suoi membri più ricchi. Il nostro futuro è caratterizzato dall’orgoglio fiscale o dalla vergogna economica. Questa è la scelta.

Vi chiediamo di compiere questo passo necessario e inevitabile prima che sia troppo tardi. Rendi orgogliosi i tuoi paesi. Tassare la ricchezza estrema.

E’ forte il rischio però che anche questa missiva come altri precedenti appelli resti “lettera morta”, un altro “bel gesto” per i firmatari e nulla di più.

Qui la lettera e tutti i firmatari: https://proudtopaymore.org/.