Essendo il Primo Gennaio la Giornata della pace, attorno a tale data molte associazioni nazionali o locali per la pace organizzano marce e iniziative a favore della pace, in particolare in questo momento in cui la guerra in Terra Santa e in Ucraina causano tanti morti fra i civili.

Fra le iniziative nazionali, come già segnalato più volte da Pressenza, a Gorizia Pax Christi promuove con la CEI ed altre associazioni due convegni nazionali intitolati Negoziare la Pace (30 dicembre ore 13.30, Conference Center universitario via D’Alviano 18) e Intelligenze Artificiali e Pace (31 dicembre ore 9.30, Comunità Salesiana di via Don Bosco 48) in preparazione di una prima Marcia interconfinaria fra Nova Gorica e Gorizia (31 dicembre ore 15, ritrovo a Casa Rossa) destinate a divenire Capitale Europea della Cultura nel 2025.

Fra le iniziative locali, anche a Bologna le associazioni pacifiste promuovono una marcia nel pomeriggio del Primo Gennaio.

Molte iniziative per la pace sono state realizzate a Bologna nei mesi passati, la più recente è quella , ben riuscita, della fiaccolata interreligiosa da piazza San Francesco a piazza Santo Stefano del 5 dicembre , con la presenza del Presidente della Comunità ebraica bolognese, De Paz, del responsabile della Comunità islamica bolognese, Jassine Lafram, e del vescovo di Bologna card. Zuppi , che insieme avevano redatto un testo comune letto in piazza . (vedi il breve video https://www.youtube.com/watch?v=xMm0TWm9cTQ )

Un gesto significativo nei mesi scorsi è stato anche quello della Giunta Comunale , che ha incaricato l’assessore alla scuola Daniele Ara di una nuova delega alla pace e alla nonviolenza.

In continuità alle iniziative già svolte, il Portico della pace di Bologna (un network di varie associazioni sia laiche che religiose, e con l’adesione di molte altre associazioni impegnate sul tema della pace ) organizza per il pomeriggio (ore 15-17,30) del prossimo Primo Gennaio 2024 la ottava Marcia della pace e dell’accoglienza, con un percorso che inizierà in piazza Nettuno e si concluderà nella piazza coperta Lucio Dalla, in Bolognina.

Abbiamo chiesto dettagli sull’iniziativa ad uno dei principali organizzatori, Alberto Zucchero,del Portico della pace,che ci ha detto: “Questa è l’ottava edizione della marcia, ci siamo dati il titolo ‘Quale futuro? La via della nonviolenza’, in realtà in connessione con le tante iniziative per la pace e il cessate il fuoco si organizzano in tutto il territorio nazionale . ( Qui una video intervista di 2 minuti e 30) https://youtu.be/EOqTj-vrMz8

Il primo gennaio avremo alle 15, alla partenza, un momento di ritrovo nel cuore di Bologna, in piazza Nettuno, dove con le comunità e le istituzioni ci scambieremo alcuni auguri e alcune riflessioni .
Dopo l’apertura a cura di Angela Querzè , a nome del Portico della Pace, ci sarà un intervento della comunità carceraria, rappresentata da una delegazione accompagnata dal cappellano del carcere,padre Marcello Mattè, avremo le varie comunità religiose ebraiche, cristiane, islamiche, il cardinale Zuppi e il sindaco Lepore.
Come ringraziamento per il suo impegno di sensibilizzazione contro la guerra e l’odio , verrà consegnato dagli organizzatori un ‘foulard della pace’ all’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni.
Poi il corteo si snoderà lungo via Indipendenza, via Matteotti, e arriverà alle 17 nella piazza coperta Lucio Dalla, lì avremo gli interventi, più di contenuti e di scambio sociale, di tre ospiti a noi molto cari, che ringraziamo della loro disponibilità.
Il primo a intervenire sarà Carlo Cefaloni, del Movimento dei Focolari e della redazione di “Città Nuova”, premiato quest’anno con la ‘Colomba d’oro per la pace’ dell’Archivio Disarmo, poi avremo Luisa Morgantini, di AssoPacePalestina e già Vicepresidente del Parlamento europeo, ed infine Susanna Camusso, già segretaria generale Cgil.

Noi non ci rassegniamo a questo momento così difficile, così drammatico, in cui le stragi di civili sono continue, pensiamo ai popoli in Ucraina e in Terrasanta,e in molte altre parti del mondo.
Non ci rassegniamo alle guerra e alle stragi, e come società civile della città, come comunità plurali e con l’anima della città intera, ci vogliamo trovare, vogliamo manifestare, perché il nome della pace va indicato, va pronunciato, la speranza della pace va indicata. Pensiamo che non si troverà mai quello che non si cerca, cerchiamo la pace e proprio nei momenti più difficili , quando ci rendiamo conto che la pace non c’è,ancora di più dobbiamo sforzarci per cercarla.”