« La celebre “controffensiva” ucraina si è consumata in una serie di attacchi sparsi senza criterio lungo i 1.200 km del fronte e non ha portato a risultati apprezzabili se non al massacro di numerose unità. Gli attacchi in profondità coi droni e i nuovi missili con maggiore gittata forniti dagli USA, o qualche azione di commando, servono a fare titoli a sensazione sui telegiornali per 24 ore, ma non cambiano l’equilibrio delle forze ». Quella di Claudio Bellotti di “Sinistra Classe e Rivoluzione” è un’analisi concisa e lucida della situazione militare in Ucraina a 22 mesi dall’inizio del conflitto armato costato diverse centinaia di migliaia di morti e feriti, da una parte e dall’altra.
« In 5 mesi [ di “controffensiva”, NdR ] l’avanzata è stata di soli 17 chilometri – aggiunge Bellotti -. Alla Crimea, obiettivo principale, non si sono neanche avvicinati. La situazione è uno stallo assoluto, paragonabile ai campi di battaglia della Prima guerra mondiale, dal quale muoversi è pressoché impossibile ».
Ma, sappiamo, se un qualcosa va già male ma potrebbe andare peggio sicuramente andrà peggio.
E infatti, « emerge non solo la corruzione del regime, ma anche il crollo del morale ».
Infatti, « sarebbero migliaia i giovani che hanno evaso la leva pagando tangenti tra 2mila e 10mila dollari. Il capo dell’ufficio di reclutamento di Odessa è sotto processo con l’accusa di avere incassato 5 milioni di dollari con queste pratiche ». Inoltre, « le autorità dichiarano di avere fermato oltre 20mila persone che tentavano di lasciare il paese clandestinamente o con documenti falsi per sottrarsi al rischio di essere arruolati. Molti di più sono quelli che sono riusciti a fuggire. Se ne stimano oltre 80mila solo in Polonia ».
La posizione del presidente Zelensky è sempre di maggiore profondo isolamento e una sua eventuale ricandidatura – ad oggi è pure impossibile ipotizzare una data di elezione – non sarebbe di certo una passeggiata.
L’Impero d’Occidente, anche con le recenti dichiatazioni – ammissioni del segretario generale della NATO, sempre non crederci più sta mollando il sostegno a Zelensky. « La guerra quindi entra in una nuova fase – conclude Bellotti -, il cui obiettivo non è la “vittoria finale” per nessuno dei contendenti, ma i tempi e le condizioni per una spartizione dell’Ucraina, spartizione di territorio e di influenza politica », tra Russia e NATO.
La dichiarazione dell’ex segretario generale della NATO Rasmussen di « un’ipotesi di congelamento del conflitto ( lasciare alla Russia i territori conquistati ) », in cambio dell’ « entrata nella NATO del troncone di Ucraina » diventerebbe in questo caso meno velleitaria di quanto all’inizio si immaginasse.
Non sarebbe questa, ovviamente, una soluzione pacifica alla contesa ma un semplice “cessate il fuoco” in attesa di … tempi migliori.
—
Fonti e Note:
[1] Sinistra Classe e Rivoluzione, 6 dicembre 2023, Claudio Bellotti, “Ucraina: si profila un tracollo”.