Conferenza Stampa delle operatrici e degli operatori sanitari presso l’ospedale Molinette di Torino
In quanto medici, infermieri e professionisti sanitari, ciò che ci sta a cuore e per cui lavoriamo costantemente è la salute delle persone, bambini, donne, uomini, anziani, disabili e di qualsiasi nazionalità.
In questo preciso momento c’è un posto, dove più che in altri il diritto alla salute e alla vita non è garantito né rispettato. Questo posto si chiama Gaza.
Da ormai più di due mesi, nella striscia di Gaza si sta perpetrando un massacro, un vero e proprio genocidio sotto gli occhi di tutti e tutte. Ogni giorno vediamo ospedali bombardati, persone private nella propria casa che non sanno più dove rifugiarsi. E a Gaza, ora nemmeno più gli ospedali rappresentano un posto sicuro in cui potersi rifugiare.
Solo dal 7 ottobre, 135 ospedali sono stati bombardati, oltre 200 operatori sanitari sono stati uccisi, oltre 87 ambulanze prese di mira. Questa è solo una parte del genocidio in corso dove oltre 25000 persone sono state uccise in soli due mesi, il 40% dei quali sono minori.
In quanto sanitari proviamo a metterci nei panni di tutti i medici che lavorano incessantemente da mesi, costretti ad amputare arti, a eseguire operazioni in condizioni non igieniche, senza anestesia, senza luce, senza acqua.
Colleghi e colleghe costrette a lavorare nonostante abbiano perso i loro cari, minacciati dall’esercito israeliano che li costringe ad abbandonare l’ospedale in cui hanno speso tutte le loro energie e le loro lacrime, perché verrà bombardato o invaso.
Riteniamo inaccettabile e vogliamo denunciare ciò che sta avvenendo a Gaza.
Chiediamo a tutti gli ordini di: medici (omceo) infermieri (opi) e tutte le professioni sanitarie di prendere una posizione netta, chiedendo un cessate il fuoco immediato e di agire in difesa del diritto alla cura.
Gli ospedali devono essere un luogo intoccabile e nessuno ha il diritto di bombardarli e rimanere impunito.
Medici, infermieri e professionisti sanitari di Torino