Qualsiasi movimento Lgbtqia+ è stato considerato “organizzazione estremista e messa al bando in Russia”. Giovedì la Corte Suprema russa, su richiesta del ministero della Giustizia, ha incluso gli attivisti lgbtqia+ nella lista nera di Stato. Il bando è stato preceduto da leggi e restrizioni che vietano la propaganda di contenuti omosessuali e il cambio di genere. Siamo di fronte a una lotta istituzionale serrata contro i soggetti che vorrebbero vivere liberi da una “tradizione” cristiana ortodossa identificata con l’eteropatriarcato. La politica patriarcale e reazionaria di Putin contro i movimenti Lgbtqia+, e più in generale i sentimenti neozaristi di cui si fa interprete, è in aperto contrasto con la migliore “tradizione” russa, quella della rivoluzione dei Soviet del 1917. Ricordiamo che il governo bolscevico di Lenin depenalizzò l’omosessualità, che in molti paesi liberali dell’epoca, compresa l’Inghilterra, era perseguitata e penalizzata.
Ora, invece, secondo le parole del giudice Oleg Nefedov – «è vietata l’attività del movimento LGBT sul territorio della Russia» – minacciano ulteriormente le esistenze Lgbtqia+. Questa decisione di fatto potrà riguardare ogni aspetto della vita pubblica Lgbtqia+, che sarà equiparata ad atto di organizzazione terroristica e si estenderà anche ai cittadini residenti all’estero.
Come Partito dalle radici comuniste, democratiche e libertarie esprimiamo la più decisa condanna. Lottiamo per l’estensione dei diritti, e il diritto ad amare in libertà è una delle basi della società socialista e democratica, egualitaria e pacifica che vogliamo costruire. Il socialismo è un paradigma di liberazione ed è incompatibile con ogni forma di discriminazione oscurantismo. L’ultradestra nazionalista e neoliberista che agita in tutto il mondo la “tradizione” di sangue, morte e potere sarà sempre da noi avversata e condannata.
Nelle epoche di scontro tra capitalismi le ideologie reazionarie riemergono per mobilitare settori popolari manipolati dalla propaganda.
La logica della guerra sta producendo un’involuzione reazionaria e repressiva in Russia cementando la saldatura tra potere statale e chiesa ortodossa per consolidare consenso intorno a Putin. È un processo che vediamo da anni andare avanti in tutto il mondo con l’uso del fondamentalismo religioso per creare basi di massa a forze politiche espressione di oligarchie capitalistiche. Per esempio in America Latina dove le sette evangeliche finanziate dagli USA forniscono base di massa all’ultradestra.
La nostra critica radicale del capitalismo oligarchico e autoritario russo va di pari passo con la nostra lotta per la pace e contro l’imperialismo aggressivo di USA e NATO.
Solo in un contesto di pace le lotte per i diritti civili e sociali hanno la possibilità di contestare i sistemi di potere e le disuguaglianze.
La guerra capitalista genera fascismi e involuzioni autoritarie, come dovrebbe insegnare la storia del Novecento.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutta la comunità Lgbtqia+ russa.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento nazionale di Unione Popolare