Il 18 dicembre si è riunito nei locali dell’Istituto Gramsci Siciliano un primo nucleo di associazioni per dare vita alla Rete palermitana per la difesa e l’attuazione della Costituzione.
Le associazioni condividono la preoccupazione per le sorti della nostra Costituzione. A oltre un anno dall’insediamento del governo più di destra della storia dell’Italia repubblicana, è sempre più evidente che ci troviamo di fronte a un disegno organico di restaurazione autoritaria sul piano socio-economico, istituzionale e culturale, che punta a stravolgere la carta costituzionale. Infatti “la madre di tutte le riforme” del Governo Meloni è l’elezione diretta del capo del governo, che comporterebbe la subordinazione all’esecutivo del residuo potere del Parlamento (già ampiamente svuotato) e del potere giudiziario. Non a caso questo disegno è affiancato da tre progetti complementari: l’introduzione in Costituzione di un sistema elettorale maggioritario, ancora più iniquo di quello attuale, che ridurrebbe ulteriormente la rappresentatività del Parlamento; la riforma costituzionale della giustizia prefigurata dal ministro Nordio, che smantellerebbe le garanzie di indipendenza e autonomia della magistratura e il regionalismo differenziato che accentuerebbe le già gravi diseguaglianze territoriali tra Nord e Sud del Paese e cancellerebbe il modello universalistico e solidaristico del welfare previsto dalla Costituzione.
Ritengono che sarebbe un grave errore sottovalutare la determinazione del Governo e delle forze di maggioranza a portare a termine questo disegno complessivo entro la presente legislatura; è invece necessario cominciare a prepararsi al probabile referendum sull’elezione diretta del premier, sapendo che successivamente i cittadini italiani potrebbero essere chiamati a votare anche sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Si impegnano a portare avanti il percorso di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica già avviato in città nei mesi scorsi con alcune iniziative: a) il documento/appello lanciato da un gruppo di cittadini il 25 aprile, che ha raccolto centinaia di adesioni e ha dato vita all’assemblea pubblica del 9 giugno e successivamente a un “Laboratorio per la difesa e l’attuazione della Costituzione” (LabDAC); b) la piattaforma proposta a livello nazionale dalla CGIL insieme ad un centinaio di associazioni, che ha dato vita all’assemblea cittadina del 18 settembre con Landini e alla partecipazione alla grande manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma.
Costituiscono pertanto la “Rete palermitana per la difesa e l’attuazione della Costituzione“, proponendosi un ancor più vasto coinvolgimento dell’associazionismo e del volontariato laico e religioso e più in generale di tutti quei movimenti sociali che si battono nei territori per attuare concretamente i valori della Carta costituzionale. Con la consapevolezza che questa battaglia non potrà svolgersi soltanto nelle Istituzioni, ma dovrà essere sostenuta da una larga partecipazione dal basso, indispensabile per difendere e realizzare pienamente quel modello di democrazia e di società configurato dalla nostra Costituzione nata dalla Resistenza antifascista, che pone alla base della Repubblica il lavoro, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti civili e sociali fondamentali.
ACLI Palermo, ANPI Palermo, ARCI Palermo, ATTAC Palermo, CGIL-Camera del lavoro metropolitana Palermo, Casa dell’equità e della bellezza, Centro Studi ed iniziative culturali Pio La Torre, Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione, Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, CIDI Palermo, Fondazione Emanuele Parrino, Istituto Gramsci Siciliano, Laboratorio per la Difesa e l’Attuazione della Costituzione, Memoria e Futuro, MIR Palermo, Moto Perpetuo Onlus, Movimento Nonviolento Palermo, NEAVA Onlus, Noi Uomini a Palermo contro la Violenza sulle Donne, Pax Christi Palermo, Per il Pane e le Rose, Rete degli Studenti Medi Palermo, SUNIA Palermo, UDI Palermo, UDU Palermo, Voci nel Silenzio, Utopia Civica