Continua la Conferenza degli Stati Parte del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari presso le Nazioni Unite a New York. L’argomento della giornata è l’universalizzazione del trattato ossia l’articolo 12 dello stesso con interventi da parte degli stati e delle ONG.
Il delegato del Guatemala afferma che l’unica sicurezza internazionale sta nell’eliminazione totale delle armi nucleari per raggiungere una vera pace mondiale.
Mozambico, Kiribati, Gibuti, ribadiscono quanto affermato dal Guatemala: la delegata della confederazione internazionale dei sindacati sottolinea che il sindacato si occupa anche del disarmo generale in particolare delle armi di distruzione di massa – il valore del sindacalismo sta nei valori pacifisti perché i bambini e le donne sono gli esseri umani più colpiti dall’attuale politica mondiale. Il sindacato si pone come guardiano della pace.
Di seguito ulteriori dichiarazioni/interventi durante il dibattito.
ICAN Africa: sussiste un lavoro costante e continuo da parte del Sud Africa nel coinvolgere tutti i Paesi Africani a firmare e a ratificare il TPAN. Workshop dedicati vengono pianificati regolarmente invitando tutti i principali stakeholders.
Senzatomica (Italia): l’adesione al trattato da parte dei Paesi membri della NATO deve avvenire attraverso la volontà della cittadinanza, senza alcun veto da parte della Nato stessa o di altri organismi internazionali; questo per rispondere alle dichiarazioni da parte di alcuni Paesi Europei, invitati come osservatori, che seppur interessati al trattato o ad alcuni suoi articoli, non possono fare altro che accettare, come membri, la politica di deterrenza della NATO.
I governi non potranno ignorare la volontà popolare ancora per troppo tempo: la posizione stessa dell’Italia, ad esempio, è incomprensibile per cui si chiede all’Italia stessa di cambiare prontamente atteggiamento verso il trattato e passare dalla parte giusta della storia.
Rete Giapponese per l’eliminazione delle armi nucleari: per implementare l’universalizzazione, si vuole convincere il governo giapponese a partecipare a tali riunioni: tali armi non sono necessarie per la sicurezza nazionale dati i catastrofici rischi associati.
Rete per la sicurezza umana: l’America Latina e quella Caraibica è la prima area al mondo libera da armi nucleari: occorre recuperare a livello globale tale approccio per arrivare ad una pace globale e duratura senza alcun arsenale atomico.
Peace boat: dal 1983 Peace boat sta lavorando in Giappone ed in tutto il mondo all’assistenza delle vittime; i Giapponesi di Hiroshima e Nagasaki dopo circa 70 anni sono ancora colpiti dai terribili effetti delle due esplosioni. I sopravvissuti hanno avviato azioni legali verso il governo giapponese per ottenere lo stato di riconoscimento come vittime.
Peace Boat’s Hibakusha Project condivide le testimonianze ed i messaggi delle vittime (Hibakusha).
ICAN: un elemento chiave riguarda la necessaria proibizione dei finanziamenti per la produzione delle armi nucleari, altrimenti la proibizione solamente della produzione non avrebbe successo!
Il settore di investimento privato deve quindi essere posto sotto controllo dagli stati parte.
La delegata cubana propone di dichiarare una giornata internazionale dedicata al trattato il giorno in cui fu sganciata la prima bomba nucleare su Hiroshima (6 agosto).
Si inizia l’esame di come attuare l’articolo 4 del trattato: “Verso l’eliminazione totale delle armi nucleari”: La Nuova Zelanda ed il Messico sono responsabile di tale argomento; il punto cruciale sta nell’attuazione delle verifiche sul disarmo nucleare.
La giornata si conclude con l’ esposizione del report scientifico del gruppo di consulenti del TPAN sulla concreta applicazione del Trattato (https://meetings.unoda.org/meeting/67969) sulla base del mandato precedentemente ricevuto.
Sandro Ciani, Mondo Senza Guerre e Senza Violenza