Sabato 2 dicembre a Messina una manifestazione molto importante ha visto il coinvolgimento del mondo politico e ambientalista per mostrare il proprio dissenso nei confronti dell’idea (recentemente riproposta dal governo in carica e, soprattutto, dal suo Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini) della costruzione del ponte sullo stretto. Un festoso, allegro e nutrito corteo è partito dalle 15,30 da Piazza Cairoli per dire con forza e determinazione NO AL PONTE; in testa al corteo due ambientalisti di ferro, l’ex Sindaco di Messina Renato Accorinti e l’ex Sindaco di Riace Mimmo Lucano e in mezzo tante tante associazioni e partiti, ma soprattutto tanti semplici cittadini con lo scopo di far valere le proprie ragioni in modo semplice e chiaro. Per dire alle istituzioni locali e nazionali che il ponte è un’opera inutile, ma soprattutto sciagurata perché deturperebbe l’ambiente e creerebbe danni irreversibili alla storia, alla natura e all’identità dei luoghi che attraverserebbe.

Lungi dal soffermarci sugli aspetti tecnici del progetto ponte in quanto non ne abbiamo le competenze, preferiamo raccontare l’evento. Gli organizzatori parlano di 5 mila partecipanti con delegazioni molto composite: i partiti politici (PD, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Potere al popolo, Movimento 5 stelle, +Europa) con le loro bandiere e i loro simboli sfilavano al centro del corteo aperto dal nutrito gruppo degli organizzatori del movimento No ponte, poi la CGIL, l’associazione sport per tutti UISP e le associazioni ambientaliste, Legambiente e WWF in primis. Queste due ultime hanno avuto un ruolo molto importante sia per la presenza di nutriti gruppi di attivisti e volontari delle rispettive sedi locali di Calabria e Sicilia, sia perché si sono impegnate a esprimere il loro dissenso con coloriti slogan di ogni tipo, tra cui uno dei più significativi era “Lo dice il tonno, lo dice il capodoglio, il ponte non lo voglio”.

La marcia si è conclusa nella storica piazza Duomo con numerosi interventi dal palco: il PD ha portato i saluti di Elly Schlein, che non ha potuto essere presente per precedenti impegni istituzionali. E’ seguito l’intervento di Alex Zanotelli, che ha ricordato il severo monito dei vescovi di Reggio Calabria e di Messina contro la costruzione del ponte e ha sottolineato come le priorità per il sud siano altre. Interessante anche l’intervento di Fabio Granata, un ambientalista di destra, che si è espresso in maniera forte e decisa contro il ponte e soprattutto contro le scelte politiche del partito di Salvini, del partito del nord, del partito dell’economia che distrugge i territori e le bellezze naturali paesaggistiche e artistiche. Ultimo, ma non meno significativo, il contributo di Renato Accorinti, già sindaco di Messina, che ha espresso il rammarico per l’assenza dei leader nazionali Conte e Schlein, la cui presenza avrebbe dato forza alla manifestazione.

Molto belle e apprezzate sono state anche una scritta luminosa proiettata sulla facciata del tribunale di Messina “No ponte, No tav, No guerra” e la bandiera della pace che alcuni hanno fatto sfilare non perché il tema della pace fosse strettamente pertinente, ma per sottolineare metaforicamente che l’unico ponte che i manifestanti intendono impegnarsi a costruire è il ponte ideale che lega popoli e culture e ha come obiettivo finale proprio la pace tra le genti simboleggiata da quella bandiera.