« C’è un divario significativo tra il sentimento pubblico, che sostiene in larga misura un cessate il fuoco e condanna l’oppressione, e le posizioni assunte dal governo », ha dichiarato un membro di The Dyke Project un collettivo queer con sede a Londra al giornale israeliano +972 [1].
« La questione della Palestina ha sempre goduto di un grande sostegno da parte dell’opinione pubblica britannica », ha proseguito Em Hilton, attivista e cofondatrice di Na’amod: British Jews Against Occupation. sottolineando il netto contrasto tra la crescente empatia per i palestinesi in tutto il Regno Unito e la rigida posizione pro-Israele del governo.
« Camminare per Londra in questi giorni significa immergersi in un risveglio pubblico collettivo sulla lotta palestinese. Le bandiere palestinesi sono appese alle finestre degli appartamenti. Le kefiah sono ormai un accessorio comune », racconta ai lettori +972.
« L’opinione pubblica britannica si è mobilitata in numeri senza precedenti in difesa delle vite dei palestinesi – prosegue il giornale con sede a Tel Avil -. Centinaia di migliaia di persone scendono in piazza ogni settimana per sollecitare il governo britannico a chiedere un cessate il fuoco completo, cosa che continua a rifiutarsi di fare ».
La solidarietà al Popolo palestinese, quindi, non si è fermata alla grande manifestazione che si è svolta a Londra l’11 novembre, una delle più grandi manifestazioni nella storia del Regno Unito.
« Finora, però – prosegue l’articolo di +972 –, sia il governo conservatore che l’opposizione laburista hanno resistito alle pressioni dell’opinione pubblica, […] affermando il diritto di Israele all’autodifesa ».
Se poi “autodifesa” significhi bombardare un’intera popolazione civile, affamarla, costringerla a subire una deportazione da Gaza a suon di bombe, non è dato a sapersi.
Simili manifestazioni avvengono anche negli Stati Uniti, e sempre con gli ebrei schierati contro la criminale condotta del governo conservatore di Israele. Anche lì inascoltati dal governo “democratico” guidato da Joe Biden.
Su tale dissonanza, tra governo e governati, tra potere e Popolo, tra chi chiede una pace duratura e chi arma la guerra, è stamani intervenuto il movimento politico Sinistra Libertaria.
Em Hilton, che è pure ebrea, è spaventata per le possibili ripercussioni per gli ebrei sparsi nel mondo: « è orribile e non è mai accettabile ritenere gli ebrei di tutto il mondo responsabili delle azioni di Israele », dichiara a +972.
Il rischio che l’antisionismo contro lo stato di Israele si trasformi in antisemitismo contro gli ebrei in effetti c’è. Finora un generico « odio contro gli ebrei nel Regno Unito » si sta diffondendo, in risposta al barbaro e criminale massacro contro il Popolo palestinese ad opera dei militari e del governo di Israele. Ma le forti emozioni non sono sfociate in significativa concreta violenza, per fortuna.
—
Fonti e Note:
[1] +972 mag, 29 novembre 2023, “UK protests expose wide gulf between gov’t and public on Palestine”.