A pochi giorni dal suo insediamento alla presidenza della Repubblica argentina, Milei ha già sperimentato il rifiuto della protesta popolare.
Mentre il governo minacciava la repressione, a Buenos Aires si è svolta un’importante mobilitazione verso Plaza de Mayo. Javier Milei ha seguito l’operazione dal Dipartimento di Polizia Federale insieme alla sua nuova ministra della sicurezza, Patricia Bullrich.
Decine di organizzazioni hanno manifestato sia per il diritto di protestare che contro l’annunciata manovra, arrivando a migliaia di persone che ieri hanno sfidato il tentativo di stato d’assedio di Milei e Bullrich; un primo passo che ha fatto sentire il rifiuto del Piano Caputo (nuovo ministro dell’economia, N.d.T.) e della repressione.
La Polizia Federale e Municipale ha aggredito il deputato nazionale Nicolás del Caño (del Partito Socialista dei Lavoratori, N.d.T.), tra i tanti. L’aggressione è stata compiuta in particolare da un gruppo di poliziotti municipali, tra colpi, spinte e spintoni e gas lacrimogeni che la polizia ha scaricato contro i manifestanti che si stavano dirigendo lungo la Diagonal Norte verso Plaza de Mayo.
Nonostante le intimidazioni e la repressione nell’ambito dell’illegittimo “protocollo anti-picchetto” (misure del nuovo governo per impedire le manifestazioni, N.d.T.), migliaia di persone e decine di organizzazioni sono arrivate a Plaza de Mayo per leggere il documento in commemorazione del 20 dicembre 2001 (rivolta popolare contro il governo argentino, N.d.T.) e per rifiutare le misure e la repressione del governo di Milei.
Così, la mobilitazione ha finito per riempire Plaza de Mayo e sconfiggere la mega-operazione repressiva, mentre in tutte le province si sono svolte marce contro il piano “motosega” di Milei.
Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid.