E’ di questa mattina la notizia che la Procura di Milano ha aperto un’indagine sul Centro di Permanenza per il Rimpatrio dei migranti irregolari di via Corelli per le ipotesi di reato di frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta. Dalle notizie che arrivano dai media, si apprende delle perquisizioni e acquisizioni di documenti nel Cpr da parte della Guardia di Finanza e del pubblico ministero Paolo Storari. Al centro dell’indagine c’è la Martinina Srl, società campana che si è aggiudicata l’appalto della Prefettura di Milano per la gestione del centro. Gli inquirenti stanno notificando gli avvisi di garanzia agli indagati e all’azienda coinvolta per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli eventuali reati commessi dal management.
Oggi alle 12 nella sede dell’Associazione Naga si è svolta una conferenza stampa per commentare i fatti; sono intervenuti il presidente del Naga Riccardo Tromba e l’avvocato Eugenio Losco della Rete Mai più lager – NO ai CPR. Entrambe le realtà hanno collaborato alla stesura del dossier “Al di là di quella porta”, un anno di osservazione dal buco della serratura del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Milano, uscito ad ottobre.
“Il Naga accoglie con soddisfazione la notizia, appena pubblicata da alcuni organi di informazione, di una perquisizione in corso al CPR di via Corelli. Non sappiamo da dove parta l’indagine; probabilmente anche i dati contenuti nel nostro dossier realizzato in collaborazione con la rete Mai più lager – NO ai CPR hanno contribuito a smuovere le acque. Da anni diciamo che vogliamo far luce sul CPR, e ora finalmente i lati oscuri cominciano ad emergere” si è ribadito durante la conferenza stampa.