Presentata interrogazione parlamentare da Ilaria Cucchi al ministro della polizia Piantedosi in merito alla palese azione di violenza sessuale (così come definita dalla avvocata, Marina  Prosperi) subita da Ilaria Cauzzi, studentessa dell’Università di Bologna, di cui abbiamo documentato ampiamente  l’accaduto nelle scorse giornate sulle pagine di Presenza.

Si tratta una donna impegnata nel sociale a fianco delle fasce subalterne  – escluse ed emarginate – della società, che lotta contro i diritti negati,  a cominciare dalla casa e dal reddito, per “il diritto ad un futuro e ad una vita degna”. Tutto ciò si evince anche dalle dichiarazioni di questi giorni rilasciate dal gruppo di “compagne-sorelle” a sostegno di Ilaria.

Di seguito pubblichiamo il comunicato dell’attivista per i diritti civili e umani che siede oggi a Palazzo Madama

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La scorsa settimana a Bologna le forze dell’ordine hanno effettuato due sgomberi, in occasione dei quali sono avvenuti accesi scontri.

La foto ritrae un momento di violenza inaudita.

Un agente in tenuta antisommossa sferra un calcio, con gli anfibi dalle punte rinforzate, sul pube di una ragazza.

Credo che in nessun modo questo atto brutale e patriarcale possa essere giustificato.

Di fronte alla gravità dei fatti di Bologna, ho voluto presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi, perché si faccia luce sull’accaduto e si identifichi il responsabile, prendendo i provvedimenti adeguati.

Questo non è ordine pubblico. Questa è violenza di genere.

Una violenza coperta dalle mancanze del nostro ordinamento, che ancora non prevede la necessità, sempre più impellente, di dispositivi di identificazione delle forze dell’ordine.

Spero che arrivi il prima possibile una risposta del ministro, ma non sarà sufficiente: introduciamo i codici identificativi per gli agenti.