Si è conclusa con successo la manifestazione per la Pace e la fine del genocidio a Gaza tenutasi a Cesena nel pomeriggio di sabato 2 dicembre. Un pacifico e variopinto corteo dai Giardini pubblici ha attraversato in silenzio le vie del centro città per arrivare poi in Piazza del Popolo. La manifestazione vera e propria, che ha avuto luogo proprio sotto il loggiato del Comune, è iniziata con un flashmob dove i partecipanti si sono stesi a terra coperti da lenzuoli e palloncini bianchi a simboleggiare le migliaia di innocenti assassinati dai raid aerei che bombardano ininterrottamente Gaza da più di 50 giorni.

Tanti gli interventi che si sono susseguiti sul palco del loggiato di Palazzo Albornoz, dove hanno preso la parola alcuni giovani arabi desiderosi di testimoniare la sofferenza che proviene da un popolo massacrato e senza diritto di parola, ma anche uomini di chiesa, intellettuali o semplici individui della società civile che hanno manifestato tutto il loro sgomento di fronte a una barbarie senza nome.

Anche in questa occasione, come già avvenuto per l’emergenza sanitaria dal marzo 2020 che ha posto agli arresti l’intera popolazione o per la guerra in Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022, ciò che si evidenzia è il totale scollamento tra la popolazione e le istituzioni italiane e dell’Unione Europea. Uno scollamento palese, reale e palpabile che si manifesta ovunque nella mobilitazione popolare contro questo ennesimo genocidio in atto nella Terra Santa.

Di fronte all’efferata macelleria dello Stato d’Israele contro i nativi palestinesi si leva dappertutto un moto di protesta affinché cessi subito questa carneficina. E la cosa più grave è che tutto ciò avvenga davanti agli occhi del mondo e con la complicità dei governi occidentali e non solo. Come spesso accade vediamo due pesi e due misure: nel caso della guerra in Ucraina gli Stati Uniti e l’UE si sono subito schierati con gli aggrediti nonostante il silenzio sui massacri d’inermi cittadini russofoni compiuti in Donbass dal 2014. Una presa di posizione ribadita di continuo a favore dell’Ucraina e che ha comportato innumerevoli sanzione e boicottaggi verso la Russia che hanno letteralmente messo in ginocchio l’economia italiana ed europea.
Nei confronti d’Israele, invece, tutti zitti e muti lasciando correre su un genocidio contro la popolazione civile di Gaza come raramente si è visto.

Contro questa ingiustizia tanti liberi individui di Cesena e della Romagna hanno detto no e sono scesi in piazza per testimoniare tutto il loro sdegno. Una manifestazione intensa ma non rabbiosa, fatta di gente decisa a dire basta verso tanta violenza perpetrata con l’assenso del governo italiano e delle istituzioni locali.
Per questo si è levata forte dalla piazza il grido che il sindaco di Cesena e il Consiglio comunale condannino nella maniera più ferma questa guerra e si ponga fine il terrorismo dello Stato d’Israele verso la popolazione civile di Gaza.

Ma non è finita qui, perché da Piazza del Popolo alle le piazze della Romagna gli organizzatori e i convenuti sono decisi a proseguire sino alla cessazione del genocidio.

Liberi cittadini per la PACE – CESENA