Si è svolta a Cesena il 19 dicembre l’iniziativa “Gaza senza Pace” organizzata dall’Arci di Cesena e Rimini.
La presidente dell’Arci Silvia Cascetta ha illustrato i motivi e la finalità dell’iniziativa mostrando vicinanza e solidarietà al popolo palestinese e chiedendo con forza il cessate il fuoco immediato.
La serata si aperta con un collegamento dalla Palestina con un dirigente dell’Associazione Hayt nonché giornalista molto impegnato sul campo. L’amico palestinese ci ha spiegato senza mezzo termini il dramma che vive la popolazione palestinese sia Gaza che in Cisgiordania soffermandosi in modo particolare su numeri dei civili uccisi e il numero dei bambini, inoltre ha illustrato al pubblico numeroso ed interessato la presa di mira dei giornalisti per nascondere i vari massacri che si stanno consumando sia a Gaza che in Cisgiordania.
Nel suo discorso ha informato che dal 7 ottobre ad oggi sono stati uccisi 99 giornalisti. Il suo intervento è stato accolto positivamente e gradito dal pubblico sia per la chiarezza che al richiamo che ha fatto in merito al rapporto storico di solidarietà che legava il popolo italiano a quello palestinese ma anche che per la dose di ottimismo che cercava di trasmettere nonostante tutto.
L’iniziativa è continuata con la trasmissione del bellissimo ed interessante film dal titolo : quale Patria con la partecipazione degli autori.
Infine si è realizzato un accordo di amicizia tra l’Arci che, come è noto, si occupa di diversi temi di cui di promozione della cultura, la solidarietà, la cittadinanza mondiale, la costruzione delle pratiche di solidarietà e cooperazione anche al livello internazionale e la globalizzazione dei diritti umani e Hayt che significa vita, una associazione di volontariato con sede a Ramallah in Cisgiordania che esercita attività di sensibilizzazione, valorizzazione e di diffusione del volontariato nonché attività di solidarietà con la popolazione palestinese in modo particolare gli studenti e la fascia piu debole ed emarginata della società.
Il protocollo di amicizia e di cooperazione prevede:
1- la conoscenza reciproca
2- lo scambio di esperienza nell’ambiti di lavoro e attività sopratutto nel campo giovanile, della solidarietà e della pace.
3- impegno a diffondere e divulgare informazioni tra i propri soci e nel contesto dove opera.
4- elaborare e condividere e realizzare eventuale progetti di solidarietà sia in Italia che in Palestina.
5- scambio di visite
6- attivazione dei tirocini e di scambio di esperienza tra gli associati anche tramite il servizio civile internazionale
7- attività culturali quali seminari, convegni ed incontri sia in Italia che in Palestina per sensibilizzare i giovani ai temi ed ai valori condivisi
8- la produzione del materiale informativo in Arabo , Italiano e inglese.
9 – promuovere e organizzare momenti di solidarietà anche tramite la raccolta dei fondi a favore dell’Associazione Hayat.
10 – presentare progetti di cooperazione sia in Italia che in Palestina anche siano essi di carattere governativi e/o di carattere locali .
11- favorire la diffusione del materiale informativo relativo alle Associazioni che al contesto Italiano che Palestinese.
12- organizzare almeno un incontro di verfica all’anno in Italia o in Palestina.
Infine vorrei sottolineare l’importanza di questa iniziativa che di fatto passa dai bei discorsi ai fatti; ora dobbiamo iniziare una programmazione comune per attivare qualche meccanismo di solidarietà per aiutare il partner Palestinese.
Moltiplicare questa iniziativa e allargarla ad altri contesti e realtà associativa Italiana non solo è auspicabile, ma credo che sia doveroso per rivalorizzare il rapporto storico di solidarietà e di vicinanza che lega il popolo italiano a quello palestinese molto diverso dal comportamento dell’attuale governo italiano.