« Il governo neofascista Meloni accelera in termini di repressione del dissenso. Incarcerati 12 ecoattivisti per blocco stradale », così ci fa sapere il PMLI con un proprio editoriale riferendoci all’esito di una nuova azione di “Ultima Generazione” che ha « bloccato per mezz’ora il tratto autostradale sulla A12 tra Roma e Civitavecchia » [1].
I Maoisti commentano spiegando come « gli ecoattivisti sono stati fin da subito messi nel mirino della repressione poliziesca », come prima era successo per i militanti novax di ViVi.
Il PMLI afferma che hanno subito « un trattamento che non è riservato nemmeno a tutti i mafiosi o ai peggiori “terroristi”: i ragazzi e le ragazze sono stati condotti nel carcere romano di Regina Coeli dove sono rimasti per due giorni ». Neanche ai “domiciliari” come un qualsiasi buon politico corrotto, insomma, ma proprio dietro le sbarre. Una vera inversione della pericolosità criminale.
Qualche mese fa, si era giunti perfino al sequestro dei telefoni mobili degli attivisti di Ultima Generazione, con grave violazione per la privacy dei cittadini oggetto del provvedimento, ipotizzando un reato associativo.
« Caduta l’imputazione per attentato alla sicurezza dei trasporti, è stata comunque confermata quella di violenza privata », informa ancora il PMLI.
Nella sostanza la normativa di recente evolutasi, prima col governo Conte I (M5S-Lega Nord) e oggi dell’ultradestra Meloni I, vieta di fatto di manifestare salvo se non pubblicando un post su Facebook ! E anche lì occorre stare attenti a non scrivere qualcosa che possa ipotizzare il reato di “diffamazione”, “vilipendio delle istituzioni”, etc.
Entrando nel merito dell’azione di protesta di Ultima Generazione costata l’azione giudiziaria, il commento del PMLI è netto: « la soluzione alla crisi climatica passa dall’abbattimento dei governi borghesi come quello neofascista di Meloni, fino a quello più generale del sistema economico e produttivo capitalista, … causa principale dello stesso riscaldamento globale ».
Tuttavia, il PMLI è ottimista sul proseguio dell’impegno civico degli attivisti climatici: « è un segnale positivo che nonostante l’inasprirsi delle leggi repressive di stampo fascista da parte del Governo Meloni e gli arresti, all’indomani della condanna, altri sei attivisti per il clima, sempre nell’ambito della campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, sono entrati in azione a Venezia imbrattando con il fango la Basilica di San Marco, srotolando uno striscione e un cartello », scrive.
« Potranno arrestarci tutti, – ha chiosato in un post Ultima Generazione dopo l’azione di piazza San Marco – ma non cambierà il fatto che le alluvioni e la siccità non si possono mettere in carcere ».
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Fonti e Note:
[1] PMLI, 13 dicembre 2023, “Incarcerati 12 ecoattivisti per blocco stradale”.