La frase nel titolo è riportata come virgolettato in un post della Consigliera di maggioranza Alice Ravinale in occasione di un ordine del giorno presentato in Consiglio comunale a Torino

Ma è proprio così? La Polizia è lo Stato?

I poteri dello Stato sono:

  • Il potere esecutivo: il Governo
  • Il potere legislativo: il Parlamento
  • Il potere giudiziario: la Magistratura

Sono concepiti proprio affinché nessuno di loro abbia una preponderanza e si crei un equilibrio tra questi poteri che sono indipendenti tra loro, poteri a cui ogni cittadino è soggetto.

Gli agenti delle FFOO sono cittadini e lavoratori dello Stato, che proprio in funzione del lavoro e del ruolo che svolgono, giurano sulla Costituzione, che è sempre bene ricordarlo, è antifascista. Un agente, come ogni cittadino, non può violare la legge: se viola il Codice Penale viene perseguito.

Questa frase riportata nel titolo è stata pronunciata in audizione dei sindacati di Polizia in Consiglio comunale a Torino in occasione di un ordine del giorno a firma Ravinale, approvato in Consiglio, a seguito delle tensioni in piazza durante la visita a Torino di Meloni del 3 ottobre, nelle quali sono stati manganellati gli studenti. Nel testo Ravinale ripropone la questione del numero identificativo, citando la risoluzione 2011/2069(INI) del Parlamento Europeo che al comma 192 “esorta gli Stati membri a garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo“.

I sindacati SIULP, SAP, SIAP e CONSIP hanno diramato questo comunicato stampa che derubrica la questione approvata in Consiglio come “una versione di parte connotata da una ideologia datata, fuori tempo e bocciata dalla storia”. Ma questo comunicato: non appare esso stesso come ideologico? Fermo restando che un sindacato, in quanto tale, inevitabilmente esprime posizioni politiche: non appare questo stesso comunicato come estremista?

Pubblichiamo a questo proposito il comunicato diffuso dal SILP-CGIL, certamente di altro tenore.

Ravinale pone delle questioni che sono di sinistra? Chiedere l’osservanza dell’art. 53 del Codice Penale e l’apposizione del numero identificativo come richiesto dal Parlamento Europeo è di sinistra?

Ci sono anche altre domande che ci pare lecito porre, ma il numero identificativo: non è esso stesso garanzia di professionalità? Non tutela proprio chi nell’esercizio di un lavoro come quello del tutore dell’ordine, lavora con professionalità? E ancora: come mai è una richiesta così aspramente avversata da parte dei lavoratori delle FFOO?

Venerdì scorso le FFOO hanno fatto irruzione nei locali del Campus Einaudi:  è stato opportuno che ciò sia avvenuto?

Quindi: appare chiaro che la questione è squisitamente politica, che i sindacati delle FFOO esprimono una visione politica, ma quanto meno non appare che lo scontro politico posto in atto da taluni sindacati delle FFOO abbia toni pacati e/o interlocutori.

I riferimenti a fatti di cronaca nell’ODG di Ravinale sono dati di realtà, come lo sono gli ultimi accadimenti che hanno visto coinvolti gli studenti: non è quella visione politica espressa da taluni sindacati di Polizia, che di fatto derubrica il dissenso (in questo caso sull’opportunità dei metodi di gestione dell’ordine pubblico), come “ideologia datata” e che cade nella trappola dell’individuazione del “nemico” e non dell’avversario politico, proprio il dato di discussione posto da Ravinale in Consiglio comunale a Torino, e che è sempre più presente nel dibattito pubblico?