“Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per le persone anziane malate croniche non autosufficienti nel Servizio Sanitario Nazionale”: è questo il titolo del convegno nazionale promosso dal CDSA (Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone malate e non autosufficienti) che si terrà venerdì 17 novembre, dalle 10 alle 17.30, nella Sala Pirelli del Consiglio Regionale della Lombardia, Milano, via Fabio Filzi, 22.
Il convegno, che segue quello del 17 maggio a Roma alla Camera dei Deputati, con il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, vedrà la partecipazione di insigni giuristi, esperti e rappresentanti delle associazioni. La decimazione degli “ospiti” nelle RSA durante la pandemia e la tragedia dell’incendio alla RSA Casa dei Coniugi di Milano il 7 luglio scorso, con 6 morti e 81 feriti, hanno fatto emergere le inadeguatezze, anche gravi, dell’organizzazione assistenziale nelle RSA: il rapporto tra operatori e utenti, che necessitano di monitoraggio continuo sulle 24 ore, come nel caso di Milano, era di 1 a 50!
“E’ urgente affrontare temi quali la carenza del personale, le liste d’attesa, la necessaria continuità di cure, le rette a carico delle persone e dei famigliari e il riconoscimento dell’alta integrazione sanitaria: quanto accaduto a Milano nella RSA Casa Coniugi è stato emblematico e non deve mai più accadere!” hanno dichiarato Maria Grazia Breda della Fondazione Promozione Sociale Torino e Laura Valsecchi, di Medicina Democratica.
Ma c’è un altro pericolo incombente: la Legge 33/2023, legge delega sulla non autosufficienza, pone il rischio concreto che le persone anziane malate croniche e non autosufficienti vengano considerate non più malate e quindi non più tutelate dal SSN, ma che diventino un problema da affidare all’assistenza sociale, in una condizione di fatto ghettizzante o che vengano semplicemente scaricate sulla famiglia, con l’aggravante di una selezione all’accesso in base a parametri socio-economici.
Per questi servizi, le rette richieste agli utenti sono elevatissime: oltre 3.000 – 3.500 euro al mese. La condizione clinica delle persone anziane che afferiscono alle strutture sanitarie e socio-sanitarie è invece sempre più complessa, con pluripatologie croniche, con gravi problematiche cognitive e funzionali: ”Il CDSA – aggiungono Breda e Valsecchi – chiede che i Decreti attuativi della legge 33/2023 mantengano le tutele per le persone anziane malate non autosufficienti nella dimensione di tutela sanitaria per tutte le loro esigenze di cura di lunga durata. I Decreti attuativi devono anche prevedere interventi di riordino e di riqualificazione delle RSA, perché rispondano ai bisogni sanitari delle persone malate anziane”.
Al convegno sono stati invitati il Governo, il Parlamento, il Presidente della Regione Lombardia, la Giunta e il Consiglio Regionale, oltre alle istituzioni pubbliche nazionali e regionali, i sindacati, le Direzioni e gli operatori delle RSA. Le relazioni sono affidate a Donatella Oliosi dell’Associazione DI.A.N.A., Angelo Barbato dell’Istituto Mario Negri, Francesco Pallante, Professore ordinario di diritto costituzionale all’Università di Torino, Maria Luisa Tezza e Luigi Lia, avvocati, Luca Degani di UNEBA Lombardia.
Seguiranno alcune testimonianze di familiari e dei comitati. Nella sessione pomeridiana sarà presente la Senatrice Barbara Guidolin, alcuni operatori sanitari, Aldo Gazzetti, esperto in sanità, Carlo Borghetti, consigliere della Regione Lombardia che ha sostenuto in modo particolare il Convegno, Maria Grazia Breda della Fondazione Promozione Sociale, oltre alla presenza di Andrea Ciattaglia della Fondazione Promozione Sociale, Elisabeth Cosandey, Vittorio Agnoletto e Laura Valsecchi di Medicina Democratica, che hanno organizzato l’incontro insieme al CDSA.