Il Governo italiano ha deciso di non partecipare alla Seconda Conferenza degli Stati parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW), che inizierà lunedì 27 novembre presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.
La decisione è stata annunciata oggi dalla Sottosegretaria agli Esteri On. Maria Tripodi in Commissione Esteri, nella sua risposta all’interrogazione presentata dall’On. Laura Boldrini, prima firmataria della Risoluzione approvata con votazione unanime a luglio in Commissione Esteri della Camera dei Deputati che aveva impegnato il Governo ad agire verso l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari chiedendo di valutare una possibile partecipazione dell’Italia come Paese osservatore alla Conferenza del Trattato TPNW.
Il Governo italiano ha affermato di “condividere con gli Stati parti del Trattato l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari” e di apprezzare “il ruolo svolto dai Parlamenti e dalla società civile per il raggiungimento di questo obiettivo” ma nonostante ciò ha deciso di non voler partecipare a un confronto costruttivo con i Paesi che hanno già aderito alla prima e unica norma internazionale che mette al bando le armi nucleari. Il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari TPNW infatti proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti nucleari, o anche permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. Inoltre impedisce loro di assistere, incoraggiare o indurre altri Paesi ad essere coinvolti in tali attività proibite.
Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica (partner italiani della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons e promotori della campagna “Italia, ripensaci”) esprimono delusione per la scelta annunciata oggi dal Governo italiano, che in questo modo si autoesclude da uno dei percorsi più concreti di disarmo nucleare globale: “Noi saremo comunque presenti a New York la prossima settimana, per lavorare insieme a Governi, società civile internazionale, popolazioni colpite da uso e test di armi nucleari al fine di fare ulteriori passi avanti verso la messa al bando di questi ordigni. In quella sede rappresenteremo la grande maggioranza delle italiane e degli italiani favorevole all’eliminazione del pericolo nucleare“.
L’auspicio per il futuro è quello di un cambio di rotta da parte dell’Italia che porti ad una eliminazione dal nostro territorio delle testate nucleari statunitensi, come base per un nuovo protagonismo del nostro Paese nelle azioni multilaterali di disarmo nucleare. Magari a partire dalla realizzazione di progetti nell’ambito della Assistenza alle vittime e risanamento ambientale» (prevista dall’articolo 6 del TPNW), una delle principali azioni concrete che si possono mettere in atto per costruire il disarmo nucleare, da tempo una delle richieste principali avanzate da “Italia ripensaci”.
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La Seconda Conferenza degli Stati Parti del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari TPNW
La Seconda Conferenza degli Stati Parti del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) è un’opportunità fondamentale per continuare a progredire verso un mondo libero da armi nucleari. Dalla prima riunione degli Stati Parti (svoltasi a Vienna nel giugno 2022) il TPNW ha dimostrato di essere un processo basato su prove, orientato all’azione, serio, energico e inclusivo per affrontare l’attuale contesto di rischi accresciuti e sfidare la deterrenza nucleare, la condivisione delle testate nucleari e una nuova corsa agli armamenti nucleari.
Lo scorso anno gli Stati parti del TPNW hanno adottato il “Piano d’azione di Vienna” con 50 azioni concrete e progressive per attuare il Trattato e lavorare per un mondo libero da armi nucleari. Sono stati creati tre gruppi di lavoro informali per portare avanti le azioni relative all’articolo 4 sulla verifica del disarmo nucleare, agli articoli 6 e 7 sull’assistenza alle vittime, la bonifica ambientale e la cooperazione internazionale e all’articolo 12 sull’universalizzazione. E’ stato inoltre istituito un gruppo consultivo scientifico, nonché punti focali o facilitatori per portare avanti le azioni sul genere e sulla complementarità del TPNW con altre norme internazionali. Inoltre, il Piano d’azione di Vienna impegna gli Stati a nominare punti focali o di contatto nazionali per il lavoro sugli articoli 4, 6 e 7 e sull’articolo 12.
Impatto umanitario e ambientale delle armi nucleari
Il TPNW si basa sul riconoscimento delle catastrofiche conseguenze umanitarie delle armi nucleari, motivo per cui la Seconda Conferenza degli Stati Parte dedicherà una discussione tematica a questo argomento. Nella Conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione del 2010 gli Stati avevano espresso la loro “profonda preoccupazione per le catastrofiche conseguenze umanitarie di qualsiasi uso di armi nucleari”. Ciò ha dato impulso a dichiarazioni future e alle tre conferenze umanitarie sul tema. Nel marzo 2013, il governo norvegese ha ospitato una prima conferenza intergovernativa per esaminare l’impatto umanitario delle armi nucleari, riunendo diplomatici di 128 Stati. Nel febbraio 2014, il presidente della seconda conferenza sull’impatto umanitario delle armi nucleari, tenutasi in Messico, ha concluso che era giunto il momento di avviare un processo diplomatico per la messa al bando delle armi nucleari. Nel dicembre 2014, in qualità di ospite della Conferenza di Vienna sull’impatto umanitario delle armi nucleari, l’Austria ha emesso l’impegno umanitario che è stato firmato da 127 Paesi. Da allora, due successive conferenze sull’impatto umanitario hanno portato avanti la base umanitaria del Trattato: nel gennaio 2021 e nel giugno 2022. Per saperne di più sull’impatto umanitario e ambientale delle armi nucleari, cliccare qui.
Dibattito Generale
Il Dibattito Generale della seconda Riunione degli Stati Parte del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari si terrà da martedì 28 novembre a mercoledì 29 novembre. Questo scambio di opinioni offre a tutti gli Stati l’opportunità di esprimere la propria preoccupazione per la minaccia rappresentata dalle armi nucleari nel contesto attuale, per l’urgenza del disarmo nucleare e per l’inestimabile contributo del TPNW a questo obiettivo.
Gli Stati possono affrontare il ruolo dei divieti di cui all’articolo 1 del TPNW, tra cui la condivisione di armi nucleari, la minaccia di usare armi nucleari e i test nucleari. Gli Stati Parti hanno lavorato diligentemente per condannare qualsiasi minaccia di usare armi nucleari nel periodo successivo alla Prima Conferenza.
Dibattiti Tematici
Oltre al Dibattito Generale, la Seconda Riunione degli Stati Parte del Trattato di proibizione delle armi nucleari consentirà di discutere i principi, gli articoli e i principali filoni di lavoro del TPNW, tra cui: l’impatto umanitario e ambientale delle armi nucleari; le dichiarazioni politiche (articolo 2); l’universalizzazione del Trattato (articolo 12); l’eliminazione delle armi nucleari (articolo 4); l’assistenza alle vittime, la bonifica ambientale e la cooperazione e l’assistenza internazionale (articoli 6 e 7); le misure nazionali di attuazione (articolo 5); e altre questioni rilevanti come la consulenza scientifica, la struttura intersessionale (cioè il lavoro tra una Conferenza delle parti e l’altra), la complementarità del Trattato con altre norme e l’attuazione delle disposizioni di genere.
Il Piano d’azione di Vienna, adottato durante la prima riunione degli Stati parti, ha impegnato tutti i Paesi a intraprendere azioni specifiche per far progredire l’attuazione in ciascuna di queste aree chiave. In ogni dibattito tematico, la campagna ICAN incoraggia gli Stati parti del TPNW, gli Stati firmatari e gli altri osservatori ad accogliere l’impegno costruttivo dei membri del Trattato a dare piena attuazione agli impegni assunti nella norma e nel Piano d’azione di Vienna, e condividere i progressi compiuti nell’attuazione delle disposizioni sia a livello nazionale che in coordinamento con altri Stati attraverso il TPNW.