In una striscia di terra c’è una città campale
dove regna il terrore assoluto
dove la folla inerme e stanca
fugge lontano senza meta
lontano dal dire e dal pensare
lontano dagli affetti familiari
In attesa di aiuti materiali e spirituali.
In una striscia di terra c’è una città campale
dove il bene vincerà
e gli eroi saranno appagati
dall’una e dall’altra parte
dis-piegati nel dolore
e nella banalità del martirio
tra sorrisi e lagrime di sangue.
In una striscia di terra c’è una città campale
dove regna l’eterno conflitto
certificato dalle vendette
dai poveri, dai malati e dagli sconfitti
con le speranze declamate e inabissate
nei villaggi rasi al suolo
nel mare infinito dei nostri pensieri.
In una striscia di terra c’è una città campale
dove si fa poco o nulla per cambiare rotta
e nel delirio collettivo della vittoria
ri-sorge la resa dei conti
la nuova soluzione finale
e il domani non sarà mai
un bel giorno di pace.