Ci sono donne che non possono mettere le scarpe rosse, perché sono costrette a camminare scalze nel gelo.
Ci sono donne che non possono sedersi su una panchina rossa, perché cadono stremate sul terreno gelato.
Ci sono donne che non possono scegliere di essere madri, perché i loro figli vengono uccisi.
Ci sono donne che i figli non possono accarezzarli, perché hanno le mani perforate dai fili spinati delle frontiere.
Ci sono donne che non possono scegliere di vivere un amore, perché il loro uomo è costretto a partire per ammazzare o farsi ammazzare.
Ci sono donne che attendono invano il loro amore, inghiottito dalla sabbia del deserto o dalle onde del mare.
Per queste donne trascorro questa notte a meditare.
Sono queste le donne che ho sempre nel cuore.

Tutte queste sofferenze si potrebbero evitare se abolissimo le inutili e mortifere frontiere. Intanto diamoci da fare per renderle meno dannose.

Ecco un modo:

Tieni a portata di mano la carta d’identità e dona qualche minuto del tuo tempo. Grazie.

Sei un cittadino o cittadina d’Europa? Sei contrario alla tortura?
Conosci l’unico strumento di democrazia partecipativa che hai per interagire con le istituzioni UE?

Si chiama Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE). Raccogliendo un milione di firme entro un anno, possiamo costringere la Commissione UE a rispondere a un quesito. Con questa iniziativa chiediamo che sia rispettato l’Art. 4 della Carta Fondamentale dei Diritti della UE, che recita: “la tortura e i trattamenti inumani e degradanti sono proibiti”. Pur essendo proibiti sulla carta, nella realtà dell’Europa di oggi la tortura è un fatto: le morti in mare, lungo le rotte migratorie, sui confini e nei centri di detenzione sono voluti e finanziati da chi ci governa.

Questa iniziativa è di tutte le cittadine e tutti i cittadini europei. Fai valere la tua voce sottoscrivendo l’iniziativa, e falla conoscere ai tuoi contatti. Questo è il momento di regalare un minuto del nostro tempo a una idea civile di Unione Europea.

Iniziativa dei Cittadini Europei Stop Border Violence.

Per firmare: https://eci.ec.europa.eu/032/public/

Più informazioni: www.stopborderviolence.org