Per una Pace giusta in Vicino Oriente e per smilitarizzare la Sicilia torna a manifestare il movimento “Voci nel Silenzio” contro la guerra. Domenica 19 novembre alle ore 10,30 manifestazione regionale al Naval Air Station Sigonella

 

Non ci sono parole per descrivere ciò che sta accadendo a Gaza. Oltre due milioni di persone, che vivono in uno spazio 10 volte inferiore alla provincia di Catania, dopo aver subito il taglio di luce, acqua e carburante, sono terrorizzate e sottoposte quotidianamente a continue incursioni aeree e bombardamenti. Oltre 11.000 i morti, di cui più di 4600 bambini, 25.000 i feriti, un territorio devastato, stragi persino negli ospedali, nelle scuole e nelle moschee.

Siamo di fronte a una rappresaglia che Israele giustifica come risposta all’uccisione e al ferimento di civili israeliani inermi. Un’azione, quest’ultima, che condanniamo fermamente, ma nulla può legittimare quanto accade a Gaza. Si tratta di un crimine contro l’umanità, che in quanto tale non può essere in alcun modo giustificato e che si configura come una rappresaglia di Stato

Un crimine che contribuisce ad alimentare quella che, a livello internazionale, solo il Papa ha chiamato terza guerra mondiale a pezzi. Tanti conflitti nei quali, nonostante la Costituzione (l’Italia ripudia la guerra) il nostro Paese è impegnato direttamente, a partire dall’uso delle basi militari come quella di Sigonella, già attiva nella guerra russo-ucraina, adesso attiva (nell’area mediorientale) nel diretto sostegno alle forze armate israeliane. In queste settimane, le armi statunitensi destinate ad Israele stanno decollando dal territorio italiano. Infatti, dalla base militare americana di Sigonella è partito per ben tre volte un velivolo militare da trasporto americano alla volta di Nevatim, nel deserto del Negev, dove sorge un’importante base militare israeliana.
Per la pace e per la nostra sicurezza questa base e le altre presenti in Sicilia, a partire da Sigonella, vanno demilitarizzate e riconvertite per usi civili e non di morte.

Il cosiddetto “Occidente democratico” deve smettere di adottare la politica dei due pesi e delle due misure. Il cosiddetto “double standard”, ovvero svegliarsi e indignarsi quando muoiono i civili israeliani e chiudere gli occhi di fronte alla morte dei civili palestinesi. Un silenzio, quest’ultimo, che dura da troppo tempo e che ha contribuito a fare dimenticare la vera causa del conflitto: l’occupazione illegale dei territori palestinesi da parte di Israele, come denunciato dall’ONU in decine di risoluzioni, ovviamente rimaste tutte lettera morta.
Perciò, se vogliamo costruire con giustizia la pace, rispettando l’art.11 della Costituzione che ripudia la guerra, il primo passo da fare è quello di garantire il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

 

hanno aderito:
Antudo-Ct \ Antudo – Pa \ Associazione comunista Olga Benario-Ct \ Associazione culturale Gabriele Centineo-Ct \ Caracol Palermo \ Casa del Popolo “Peppino Impastato” Palermo \ Casa del popolo Colapesce-Catania \ Catanesi solidali con il popolo curdo \ CGIL Sicilia Circolo Citta Futura-Ct  Cobas Palermo \ Cobas Scuola Sicilia \  Comitato di base NoMuos/NoSigonella-Ct \Coordinamento Messina – Palestina \ Generazioni Future \ Laboratorio Andrea Ballarò Palermo \ La Città Felice-Ct \ Le Radici del Sindacato Sicilia \ Le Radici del Sindacato Pa \LHIVE-Ct  Movimento NoMuos \ Officina del Popolo
Osservatorio contro la militarizzazione di scuole ed università \ PCI Sicilia \ Partito Comunista dei Lavoratori – Pa \ Potere al popolo Palermo \ Rifondazione Comunista-Ct \ Sinistra Anticapitalista-Ct \ Sinistra Italiana-Ct \ Sunia Sicilia \ UGS-Ct \ USB federazione Catania
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