Dopo sei settimane di sciopero articolato, e poco prima della probabile aggiunta tra gli stabilimenti “chiusi per sciopero” della grande fabbrica River Rouge della Ford a Dearburn, storico teatro delle lotte sindacali, un accordo è stato raggiunto tra il sindacato metalmeccanico UAW e la Ford.
L’intesa, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì, prevede, secondo il comunicato di UAW, un aumento del salario base del 25% fino ad aprile 2028 (di cui l’11% il primo anno). La paga oraria massima aumenterà del 30%, arrivando a oltre 40 dollari. Quella minima del 68%, giungendo a 28 dollari l’ora, cosicché I lavoratori meno pagati della Ford vedranno un aumento assai consistente nel corso della durata dell’accordo.
L’accordo ripristina l’adeguamento dei salari all’aumento del costo della vita (la cosiddetta COLA) la progressione salariale di tre anni, l’eliminazione del doppio livello (assai minore per salario) per i neo assunti, ma pare solo per alcune mansioni.
La Ford era la sola a non aver ricevuto fondi federali per uscire nel 2007 dalla crisi finanziaria che aveva attanagliato le industrie auto degli Stati Uniti, sebbene stesse ipotecando i propri beni per fare cassa. Anch’essa aveva usufruito della cancellazione di storiche acquisizioni ottenute dagli operai nei precedenti contratti, come la COLA, e dell’introduzione del livello separato per i neo assunti, particolarmente odiato perché permette di pagare in modo molto diverso persone che svolgono fianco a fianco, la stessa mansione. Non ci sono al momento informazioni su eventuali riduzioni di orario (UAW aveva richiesto le 32 ore settimanali pagate 40).
Non pare ci sia traccia nell’accordo di garanzie per gli attuali occupati nella prossima transizione all’auto elettrica e la conseguente apertura di nuovi stabilimenti per la sua produzione. Su questo argomento il 6 ottobre il presidente del sindacato Shawn Fain aveva annunciato in uno dei suoi attesi discorsi settimanali in diretta sull’andamento della trattativa che il contratto per i 6.000 posti di lavoro in quattro impianti di batterie elettriche della General Motors (uno già in funzione, gli altri da costruire) era in corso di stipulazione. Questo avrebbe evitato che nelle nuove fabbriche di veicoli elettrici, spesso in compartecipazione con imprese non statunitensi, venisse applicato un nuovo contratto minore per contenuti. UAW aveva insistito per ottenere lo stesso alla Stellantis e alla Ford (che devono ancora costruire stabilimenti per l’elettrico; due la prima, tre la seconda).
L’accordo sarà ora sottoposto al voto della riunione del Consiglio Nazionale di UAW di domenica 29 ottobre. Fino ad allora si chiamerà “tentativo di accordo”. Seguiranno una trasmissione in diretta su Facebook che dettaglierà i contenuti e alcuni giorni di voto dei 57.000 iscritti UAW che lavorano alla Ford.
L’impressione che la Ford sarebbe stata la prima delle tre imprese a firmare era apparsa all’orizzonte già nella seconda tornata di aggiunta di scioperi, da cui essa era stata esentata, fino alla sesta tornata di ieri, in cui nuovamente non è apparsa nella dichiarazione in diretta di Fain.
Prima della sigla dell’accordo con la Ford, il cumulo degli scioperi via via dichiarati aveva raggiunto 45.500 operai di 8 grandi stabilimenti di assemblaggio e di tutti i 38 magazzini di fornitura di ricambi sui 146.000 operai coinvolti nel rinnovo. Gli scioperi ad oltranza continuano alla General Motors e alla Stellantis.
Un altro accordo nel settore metalmeccanico è stato firmato con UAW addirittura il giorno immediatamente successivo alla scadenza del contratto precedente presso l’azienda General Dynamichs che impiega 1.100 operai in varie fabbriche. E’ inevitabile pensare che la ragione di questo accordo velocissimo dipenda da ciò che quell’azienda produce: carri armati e sottomarini.
Fonti principali:
M.Gruenberg, More plants shuttered as UAW pulls another 12,000 workers off the assembly line, People’s World, 24.10
Sito UAW, UAW reaches tentative agreement on record contract with Ford Motor co., 25.10
Alex N. Press, The UAW has a Tentative Agreement at Ford, Jacobin, 25