Le dimissioni di Moni Ovadia da direttore del Teatro comunale di Ferrara sono conseguenza del clima antidemocratico e intollerante da caccia alle streghe che soffia in Italia e in Europa.
Moni Ovadia ha espresso una legittima critica a Israele e ai suoi governi che è espressione di profonda adesione ai principi della nostra Costituzione e dell’antifascismo.
E’ indecente poi che venga attaccato da quelli che intitolano le strade a Giorgio Almirante e portano nel simbolo l’eredità dei fascisti italiani, che furono complici e corresponsabili dei rastrellamenti e dello sterminio nazista.
Dopo la censura subita da Patrick Zaki e dalla scrittrice palestinese Adania Shibli viene costretto alle dimissioni dalla direzione di un teatro uno dei più importanti artisti del nostro paese.
La logica della guerra sta creando da tempo un nuovo maccartismo che minaccia la libertà di espressione e di manifestazione, criminalizzando le opinioni non allineate al coro guerrafondaio occidentale.
All’amico e compagno Moni Ovadia invio la più totale solidarietà di Rifondazione Comunista.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare