Abbiamo già raccontato altre volte la dura realtà di Sesto San Giovanni, dove lo stillicidio di sfratti, anche di famiglie con bambini, continua.
La Giunta prosegue, come se nulla fosse. Oggi, 31 Ottobre, si è trattato di una donna, rifugiata politica georgiana, con due gemelli di 7 anni. Anch’essa con una “morosità incolpevole”, anch’essa in lista per avere un alloggio pubblico.
Questa volta il sindacato Unione Inquilini ha persino scritto un ricorso all’ONU.
Forse è stato questo, forse la presenza, come altre volte, di alcune decine di attivisti non solo del sindacato, ma anche della rete Ci Siamo, dell’opposizione in Comune, forse il fatto che in centro, a Sesto, non è mai bello piazzare tre o quattro camionette della celere, di fatto oggi, il possibile sgombero si è trasformato in un posticipo a febbraio. Tempo guadagnato.
Certo l’inverno si avvicina e dopo il nubifragio di stanotte, con allagamenti non lontani, forse la possibile vergogna della Giunta era troppa. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, sembra una partita a scacchi. Certo che di mezzo ci sono famiglie, che in passato sono già finite in strada.
Al presidio di oggi erano presenti infatti un padre e una madre di due famiglie sgomberate nei mesi scorsi a Sesto.
Abbiamo intervistato l’avvocato Gianluigi Montalto (già intervistato in passato https://www.pressenza.com/it/2022/01/sesto-san-giovanni-i-diritti-calpestati/),
Hlima (il cui sgombero seguimmo da vicino https://www.pressenza.com/it/2023/09/sesto-san-giovanni-lamministrazione-sfratta-famiglie-con-bambini/ ) e Kulatunga che racconta la sua odissea dopo lo sgombero.
E Mariam, la donna georgiana, che oggi ha rischiato di trovarsi in strada coi suoi due gemelli.
Ascoltateli, sperando che la prossima volta ci sia una televisione nazionale ad intervistarli.