Nessuna marcia indietro da parte di Giochi Preziosi. Gli zaini scolastici militari sono sempre in vendita negli store dell’azienda di giocattoli. E’ solo scomparsa la pubblicità del nuovo prodotto che conteneva parole fin troppo esplicite come “tutti sull’attenti!” e “per sentirsi sempre in missione”. Ma a tradire le intenzioni dell’azienda sono le immagini altrettanto esplicite che accompagnano gli zainetti destinati a studenti e studentesse. Queste immagini consistono in gigantografie in cui si vedono soldati in tuta mimetica armati con fucili mitragliatori. Non solo: accanto agli zainetti sono commercializzati anche astucci per penne con le stesse varianti di “Folgore”, “Alpini” ed “Esercito”. Chi poi avesse residui dubbi su quale sia la finalità di tale iniziativa può tranquillamente scioglierli acquistando bambolotti tipo “Barbie” – esposti a corredo di zainetti e astucci – che riproducono soldati in assetto di guerra nelle tre versioni di paracadutista, alpino o incursore. Dall’azienda avevano cercato di spiegare che la pubblicità di lancio degli zainetti scolastici era un po’ sfuggita di mano perché l’intenzione era invece un’altra: quella di evidenziare la funzione “civile” delle Forze Armate a servizio della popolazione quando ce n’è bisogno.
La denuncia della “incursione” di stampo militarista di Giochi Preziosi nel campo dell’educazione scolastica era partita dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che ha promosso anche una campagna di boicottaggio rivolta ai genitori e agli stessi studenti. A quel punto sembrava che l’azienda avesse intenzione di tornare sui suoi passi, ma così non è.
“Quella di Giochi Preziosi è una pessima iniziativa che va ad alimentare una retorica militarista e bellica che purtroppo sta risorgendo a vari livelli – dichiara Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento – ; in un’epoca in cui la guerra torna prepotentemente ad imporsi come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, dapprima in Ucraina e oggi con il nuovo conflitto in Palestina, ciò di cui abbiamo estremo bisogno è educare i giovani alla cultura della pace, alla solidarietà, alla convivenza tra i popoli e alla gestione nonviolenta dei conflitti. Dobbiamo contrastare con determinazione il vento bellicista che è tornato a soffiare nel mondo; invece questa iniziativa si inserisce in quel fenomeno di militarizzazione delle scuole che è in atto da un po’ di tempo nel Paese attraverso la promozione delle professioni militari, le visite nelle caserme, i docenti con le stellette nelle aule scolastiche, la Ginnastica Dinamica Militare Italiana nelle palestre e tanti altri fatti che stridono apertamente con il ruolo educativo e formativo che dovrebbe avere la scuola pubblica”.
“Ricordiamo – aggiunge Valpiana – che la nostra Costituzione condanna la guerra usando una parola molto forte: “ripudia” e non semplicemente “rifiuta”; e che la stessa azienda che ha avuto l’idea di vendere questi prodotti così diseducativi dichiara di attenersi ad un codice etico che si richiama alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU. Ebbene, la Dichiarazione, all’art.1 afferma che tutti gli esseri umani “devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. La guerra e la sua preparazione sono la più plateale violazione della fratellanza umana. Se Giochi Preziosi vuole dare un contributo alla pace ritiri dal mercato gli zaini di carattere militarista e distribuisca magari prodotti con messaggi pedagogici dei grandi maestri della nonviolenza, che sarebbero, questi sì, congeniali alle finalità educative degli istituti scolastici”.