« La paralisi del Consiglio di fronte a una catastrofe umanitaria non è nell’interesse della comunità internazionale » ha dichiarato ieri sera l’ambasciatore Sérgio França Danese del Brasile, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito del veto degli Stati Uniti d’America contro l’approvazione di una risoluzione che provava ad affrontare l’emergenza umanitaria della città palestinese di Gaza, risoluzione che aveva ottenuto l’approvazione di 12 dei 15 membri dell’organismo.
Russia e Regno Unito invece si erano astenute per opposte ragioni.
Nazioni Unite: la Russia chiedeva una soluzione chiara e strutturale
Per la Russia, dopo che il Consiglio aveva bocciato un’altra proposta russa, l’ambasciatore Vassily Nebenzia ha sostenuto che l’attuale bozza proposta dal Brasile, che non aveva accolto alcune sue proposte di emendamento, « non prevede un chiaro appello al cessate il fuoco e non aiuterà a fermare lo spargimento di sangue » [1].
Ha altresì affermato l’ambasciatore russo « che gli emendamenti della Russia proponevano un appello a porre fine agli attacchi indiscriminati contro i civili e le infrastrutture a Gaza e la condanna dell’imposizione del blocco sull’enclave; aggiungendo un nuovo punto per un appello per un cessate il fuoco umanitario ».
Al contrario, l’ambasciatrice britannica Barbara Woodward « si è astenuto dalla risoluzione poiché il testo doveva essere più chiaro sul diritto intrinseco di Israele all’autodifesa e perché ignorava il fatto che il gruppo estremista Hamas, che controlla Gaza, sta utilizzando i civili palestinesi come scudi umani ».
L’ambasciatrice britannica ha poi cinicamente sostenuto che, comunque, « inviterà Israele a prendere tutte le precauzioni possibili per evitare di danneggiare i civili palestinesi » nel corso dei bombardamenti aerei.
Affermazione incommentabile, questa!
Nonostante tali “perplessità” di Russia e Regno Unito, avendo raggiunto e ampiamente la maggioranza dei voti favorevoli ( ne bastavano 9 e la proposta del Brasile ne aveva ottenuti 12 ), la deliberazione sarebbe divenuta esecutiva senza il “veto” degli Stati Uniti, potere “feudale” che risale alla costituzione dell’ONU nel secondo dopoguerra.
Il Brasile accusa gli Stati Uniti: difronte catastrofe umanitaria di Gaza, è prevalso il silenzio e l’inazione
L’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield ha spiegato il veto del suo paese affermando che « questa risoluzione non menziona il diritto di autodifesa di Israele come si evince dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite ».
Indubbiamente difendersi per Israele come qualunque altro Paese è un diritto, ma vigliaccamente bombardare una città priva di difese antiaeree e così densamente popolata da civili non ci sembra un “diritto”.
L’ambasciatrice statunitense ha poi gravemente sminuito la funzione dell’ONU e del Consiglio di Sicurezza affermando come « Sì, le risoluzioni sono importanti e sì, questo Consiglio deve parlare apertamente. Ma le azioni che intraprendiamo devono essere basate sui fatti sul campo e sostenere la diplomazia diretta che può salvare vite umane ».
All’esito del “veto” degli Stati Uniti, il presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Sérgio França Danese ha commentato amaramente come, difronte alla catastrofe umanitaria, « anche questa volta hanno prevalso il silenzio e l’inazione ».
L’Occidente è veramente ipocrita, viene da aggiungere, difronte alla situazione della Palestina dato che per quella Ucraina ha operato diversamente. Ma questo l’avevamo scritto anche tempo fa riportando le parole di un cantante: “Je suis Ucraina? Ipocrisia portami via”.
Gli Emirati Arabi Uniti: non ho parole commentare orrori cui assistiamo contro Gaza
« E’ al di là delle mie capacità esprimere a parole gli abietti orrori a cui stiamo assistendo a Gaza », ha chiosato Lana Zaki Nusseibeh, ambasciatrice degli Emirati Arabi Uniti e unica nazione araba a far parte del Consiglio. « Ogni ora che passa di questa guerra rovinosa si fa beffe dei principi del diritto umanitario internazionale », ha aggiunto.
« Chiediamo nientemeno che un cessate il fuoco umanitario completo, non a scapito della sicurezza di Israele, ma per consentire alle persone di curare i propri feriti, seppellire i propri morti », ha concluso.
Ma gli Stati Uniti hanno detto no.
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Fonti e Note:
Credits: foto sito ONU
[1] Nazioni Unite, 18 ottobre 2023, “Israel-Gaza crisis: US vetoes Security Council resolution”.