Giovedì 26 Ottobre il cantautore Alessio Lega ha presentato il suo libro “La Resistenza in 100 canti”.
L’iniziativa, promossa dalla Sezione ANPI “Rigacci” e dalla Rete Antifascista di San Jacopino-Puccini-Porta al Prato e tenutasi al Circolo Bencini in quanto la Casa del popolo “Fra i lavoratori di Porta al Prato” è chiusa per lavori di ristrutturazione, è stata introdotta da Gioia Gamerra, della Rete, che ha ricordato brevemente il ruolo del rione durante la liberazione di Firenze nel 1944 e come è nata recentemente la Rete.
Alessio ha interloquito con Gioia, unendo alle parole alcuni canti, ed ha poi parlato delle canzoni della Resistenza nate nel vivo della lotta partigiana.
Le parole di “Fischia il vento” furono scritte da Felice Cascione, “’u megu” (il medico), nella cui “banda”, sui monti liguri, vi era Giacomo Sibilla, che suonava la chitarra e che, dalla campagna di Russia, aveva “importato” la melodia di una famosa canzone d’amore, “Katjuscia” (su cui Cascione inserì il suo testo, poco prima di essere ucciso dai fascisti, senza vedere come “Fischia il vento” divenisse in poco tempo l’inno partigiano per eccellenza, quello più cantato dai combattenti, sia pure con alcune varianti – “ … a conquistar la rossa primavera …” per i comunisti, “a conquistar la nostra primavera” per i non comunisti -).
Una serie di stornelli furono trasmessi da Radio Libertà di Biella nei primi mesi del 1945, prodotti da un musicista mezzo-ebreo, Hans Stricher, nato a Vienna e unitosi ai partigiani, e da Ugo Aglietta – Ugo II nome di battaglia – per quanto riguardava i testi.
Abbiamo potuto ascoltare dalla voce di Alessio, insieme alla storia di Cascione e di Radio Libertà, sia “Fischia il vento” che alcuni degli stornelli.
Si è trattato della presentazione di un libro alquanto atipica, più basata sui canti che sulle parole, che ha suscitato molto interesse nel pubblico presente (circa 40 persone).
Un’esperienza positiva che ci suggerisce di proseguire su questa strada.