Nella situazione tesissima per la guerra in Ucraina e Palestina, gravi preoccupazioni ha sollevato l’esercitazione con sottomarini e missili intercontinentali delle forze nucleari Russe, contrapposta all’esercitazione nucleare Nato “Steadfast Noon” con le atomiche Usa a Aviano e il porto nucleare di Trieste, fra Italia Adriatico e Croazia. L’Europa è in posizione assai delicata, con le esercitazioni che si svolgono mentre i fronti di guerra si allargano, rischiando di coinvolgere nuovamente Kosovo Serbia e Bosnia-Erzegovina. La Comunità internazionale deve lavorare per garantire la fine dei conflitti, tanto più se nucleari.
Il Friuli Venezia Giulia aveva inserito nello Statuto non ratificato dal Parlamento nazionale, la contrarietà alle armi di distruzione di massa. Deve ora fare la propria parte, bandendo prese di posizione manichee e costruendo una diplomazia di Pace con le Regioni dell’Alpe Adria, anche per mezzo di una nuova Legge regionale per la Pace.
Nei giorni delle esercitazioni, al Centro Internazionale di Fisica Teorica di Miramare, ha avuto luogo il Pugwash Council Meeting per un mondo libero dalle armi nucleari. Il Pugwash, organismo composto da fisici da tutto il mondo che ha ricevuto il premio Nobel per la Pace, ha fornito supporto scientifico al dialogo fra Stati per conseguire i Trattati di controllo sulle armi nucleari, stracciati ora a causa della guerra in corso.
Negli stessi giorni delle esercitazioni nucleari e del Meeting, i Movimenti per la Pace si sono attivati con le Prefetture per l’ottenimento dei Piani di emergenza in caso di incidente, attentato o atto bellico alle basi di Ghedi, Aviano e al porto di Trieste. Piani che se esistono sono secretati, o risalgono a vent’anni or sono, mentre le nuova direttiva europea e la legge nazionale ne impongono riscrittura e divulgazione. Poche settimane fa, è stata presentata alla Procura di Roma una denuncia, in base al Diritto interno e internazionale, contro la presenza di bombe nucleari a Ghedi e Aviano, per l’accertamento delle responsabilità nella loro importazione e detenzione.
Sussiste infine la novità del Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN) sottoscritto da 122 Paesi e ratificato finora da 69, che consegue nei fatti quanto ipotizzato dal Trattato di Non Proliferazione nel ’75. Il Disarmo nucleare, di cui si discute positivamente al Palazzo di vetro a novembre, nella Conferenza che agli atti ha pure la proposta di denuclearizzare il nostro Golfo col suo Porto franco internazionale.
Per eliminare da Capodistria e da Trieste gli attuali Porti nucleari militari di transito, iniziare a costruire in forza del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari una Zona Nuclear Free del Mediterraneo, e unire nel nome della Pace le entità nazionali Croata Slovena e Italiana afferenti al Golfo internazionale di Trieste, come statuito dal Trattato di Pace del 1947 che ne sancì il Disarmo e la Neutralità.
Per Tavola Pace FVG, Alessandro Capuzzo
Trieste, 26 ottobre 2023