Genocidio a Gaza

Inizia l’invasione di terra all’interno di Gaza mentre si stanno intensificando i bombardamenti aerei, dell’artiglieria e dal mare. È un genocidio sistematico di tutta una popolazione civile. Le immagini che arrivano dagli schermi delle tv arabe sono strazianti. Innocenti bambini strappati da sotto le macerie delle loro case. Tutta la Striscia è sotto attacco, nel buio totale, con la completa interruzione delle comunicazioni cellulari e Internet. L’avanzata dei soldati e dei carri armati israeliani ha seguito tre direttrici da nord, centro e via mare nel sud. Le Brigate Qassam affermano che sono in corso combattimenti tra l’esercito invasore e le unità di combattenti a Beit Hanoun, Deir el-Balah e Rafah. Un tentativo di sbarco di unità israeliane a nord di Rafah è stato respinto, richiedendo l’intervento dell’aeronautica per coprire il ritiro delle truppe navali.

Nel frattempo, proseguono le trattative indirette tra Hamas e il governo Netnayahu. Ieri sera, poco prima dell’avvio dell’invasione di terra, notizie dal Cairo e Riad avevano annunciato una tregua limitata dalle ore 01:00 ora di Gaza. Si è trattato evidentemente di una notizia falsa. Netanyahu trattava per coprire l’invasione di terra. Le trattative sono tuttora intense, dicono dal Cairo. Sulla linea delle trattative indirette tra il governo Netanyahu e i capi di Hamas è entrata anche l’Arabia Saudita, ma questo non ha impedito l’attacco di terra.

I bombardamenti più intensi su Gaza si sono avuti ieri, dal cielo, da terra e dal mare. Secondo un comunicato delle Brigate Qassam un soldato israeliano è stato ucciso e un carro armato distrutto durante i combattimenti nel nord della Striscia. L’esercito israeliano osserva il massimo riserbo sulle operazioni in corso, ma ha confermato la perdita di un soldato. Netanyahu si è limitato finora ad annunciare che tutti gli ostaggi saranno riportati a casa.

Telefonia cellulare e Internet sono state interrotte in molte zone di Gaza. La Mezzaluna Rossa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Medici Senza Frontiere, l’Unicef e altre organizzazioni umanitarie hanno dichiarato di aver perso tutti i contatti con i loro staff a Gaza a causa del “blackout” che di fatto sta isolando la Striscia. L’avanzata di terra non ha impedito i lanci di razzi da Gaza verso Tel Aviv e Ashkelon.

L’ONU sbugiarda Biden sul numero delle vittime palestinesi. Secondo l’ufficio di Ginevra dell’OMS, i numeri sulle vittime fornite dal Ministero della Sanità sono corretti e veritieri. L’Organizzazione mondiale della sanità ha ricevuto i nomi di oltre seimila vittime perite sotto i bombardamenti indiscriminati israeliani sulla popolazione civile.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Altri 4 giovani palestinesi assassinati a Jenin e Qalqilia negli attacchi dell’esercito israeliano contro le città della Cisgiordania, per soffocare le manifestazioni di sostegno alle popolazioni di Gaza. Oltre ai rastrellamenti dell’esercito di occupazione, i coloni hanno compiuto ieri incursioni armate e hanno minacciato la popolazione palestinese di una nuova Nakba, cioè la cacciata dalle loro terre.

Israele

Sondaggi di opinione israeliani dimostrano che il governo Netanyahu non gode della fiducia della popolazione. Soltanto il 29% degli intervistati approva la politica del governo, contro il 65% della settimana precedente. I familiari degli ostaggi hanno compiuto presidi davanti alla sede del governo e del Parlamento. 120 mila sfollati nel nord di Israele dalle colonie al confine con il Libano.

La polizia israeliana ha compiuto arresti tra i gazzawi che lavorano con regolari contratti in Israele. Si tratta di migliaia di persone prese in ostaggio dal governo di Tel Aviv soltanto perché sono palestinesi.

Libano

La situazione militare al confine meridionale ha costretto 30 mila libanesi delle città e dei villaggi di confine a dirigersi verso Beirut e le altre città del centro e nord del Paese. Sul fronte militare sono continuati gli scambi di artiglieria e i lanci di razzi. L’aeronautica israeliana ha bombardato diverse località con gravi danni e vittime, ma non è ancora una guerra aperta tra Israele e Hezbollah. Nessuna delle due parti è interessata ad acuire lo scontro, ma il fronte rimane caldo.

ONU

La mozione del gruppo arabo all’Assemblea Generale dell’ONU è stata approvata con 120 voti a favore, 14 contro e 45 astenuti, tra i quali l’Italia. Sul sito ufficiale delle Nazioni Unite si legge: “L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede una ‘tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata’ a Gaza. Richiede inoltre la fornitura ‘continua, sufficiente e senza ostacoli’ di servizi salvavita per i civili intrappolati all’interno dell’enclave, poiché le notizie suggeriscono che Israele ha ampliato le operazioni di terra e intensificato la campagna di bombardamenti” (vedi).

La mozione non ha efficacia pratica, ma un profondo significato simbolico, giacché mette a nudo il fatto che i Paesi guerrafondai della Nato, che sostengono e incoraggiano il genocidio israeliano a Gaza, sono in realtà una minoranza. A sostenere il voto contrario di Stati Uniti e Israele troviamo, per esempio, “importanti” Paesi sulla scena della politica internazionale come la Micronesia, Isole Fiji, Tonga, Vanuatu, Nauru e Papua Nuova Guinea. Il voto per l’astensione dei Paesi dell’UE rasenta la schizofrenia, perché non erano passate ancora 24 ore dalla decisione del cartello a Bruxelles di non poter chiedere il cessate il fuoco.

Egitto

L’esercito egiziano ha dichiarato che l’attacco contro Taba è stato provocato da un lancio di droni dal sud del Mar Rosso. Questo conferma la versione israeliana su lanci di droni da parte delle milizie Houthi yemenite.

Iraq

Imam Sadr ha chiesto la chiusura dell’ambasciata USA a Baghdad. Le grandi mobilitazioni irachene in solidarietà con la Palestina hanno dato vigore all’opposizione, che rifiuta la presenza militare statunitense in Iraq. Nei giorni scorsi, le basi militari USA sono state attaccate con razzi e droni.

Solidarietà con Gaza

Ieri è stato un venerdì di mobilitazioni a fianco del popolo palestinese in tutto il mondo arabo e islamico. In molte città italiane si sono svolti presidi per il cessate il fuoco e per l’avvio di un processo negoziale tra palestinesi e israeliani. Le iniziative sono state indette da Amnesty International e dalla rete per la Pace e il disarmo.

Oggi si tiene la manifestazione nazionale in solidarietà con la Palestina, indetta dalle associazioni palestinesi in Italia alle ore 15.00 con partenza da piazza di Porta San Paolo a Roma.

Qatar

Otto cittadini indiani sarebbero stati condannati a morte a Doha per spionaggio a favore di Israele. La notizia proviene da rivelazioni occidentali e non viene confermata dalle autorità qatariote. Gli otto marinai indiani avrebbero lavorato con i servizi israeliani fornendo informazioni sui piani di costruzione di sottomarini in Qatar. La notizia arriva  insieme alle minacce di Tel Aviv di uccidere i capi di Hamas ovunque si trovino. Come noto, due di loro risiedono a Doha. L’annuncio della condanna a morte di agenti al servizio di Israele potrebbe essere un deterrente contro eventuali operazioni israeliane all’interno dell’emirato.