“Chissà perché ci sono così tanti negazionisti climatici?” si chiede candidamente Michele de Pascale, sindaco di Ravenna.
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Davanti a lui nel palco del teatro del Rasi, il meteorologo Luca Mercalli, relatore d’eccezione invitato dal Comune, in un amichevole “dialogo” con il sindaco di Ravenna, avvenuto mercoledì scorso.
Mercalli ha fatto la sua lectio magistralis, ricca di dati e statistiche, nella sua indiscussa bravura di divulgatore scientifico.
Ascoltandolo, però, continuavo a sentire un certo disagio, per la situazione distopica e contraddittoria che si era creata. Mercalli parlava di emergenza climatica a fianco di un sindaco che ha accolto a braccia aperta il rigassificatore, che ha osteggiato gli ambientalisti, accusandoli in modo becero dei danni causati dall’alluvione.
Invitare Mercalli è stata una scelta geniale da parte del sindaco, contestatissimo dagli ambientalisti, è però strano che Mercalli si sia prestato a fargli da spalla.
E’ il perenno dilemma degli intellettuali e del potere. Fino a quando si può restare critici e indipendenti, fino a quando si diventa organici al potere?
De Pascale è colui che è sempre andato a braccetto con la lobby dell’oil gas, ora che ci fa nel palco a braccetto con Luca Mercalli? Una conversione sulla via di Damasco o semplice greenwashing (o meglio “climatewashing”)?
A sentire il dibattito più la seconda. Pur parlando di crisi climatica, nessuno dei due relatori ha detto che il metano è uno dei peggiori gas climalteranti, che non si può più parlare di metano come transizione ecologica, che è follia creare e finanziare nuovi infrastrutture per il gas, (dai rigassificatori, alle trivelle, al megagasdotto della Linea Adriatica, tanto per fare qualche esempio).
Sono stati i cittadini del pubblico, negli ultimi pochi minuti a disposizione per il dibattito, a fare alcune domande scomode, incalzando il sindaco sulla cementificazione e sul rigassificatore, scelte in assoluta controtendenza con tutto quanto esposto prima.
E così, mentre De Pascale difendeva le urbanizzazioni selvagge da lui approvate, Mercalli parlava della necessità di una legge nazionale contro il consumo di suolo, e del fatto che i comuni che non possono dire di no. Cosa del tutto assurda perché le lottizzazioni, i piani operativi si votano, si approvano e si possono anche bloccare e vari sindaci illuminati lo hanno fatto in giro per l’Italia. Se il comune di Ravenna secondo i dati ISPRA relativi all’anno 2021, è secondo solo a Roma per incremento del consumo di suolo, non è per fatalità, ma per colpevole decisione dei suoi governanti.
Quando De Pascale, incalzato dalla domanda di un cittadino, giustificava e faceva le lodi al rigassificatore (che arriverà a Ravenna il prossimo anno), Mercalli ha solo tentennato una timida obiezione sulla scarsa efficienza del rigassificatore.
Mentre De Pascale insisteva a dire che è giusto trivellare il gas davanti alle spiagge ravennati, Mercalli cambiava discorso dicendo che bisogna ridurre gli sprechi.
Certo, non si può litigare con il padrone di casa, ma mi sarei aspettata più fermezza da parte di un intellettuale del calibro di Mercalli, che sa tener testa a chiunque. Perché tutta questa piaggeria con il sindaco di Ravenna?
Perché a Ravenna il rigassificatore non solo è inefficiente, ma ha un impatto climatico e ambientale devastante, che ci legherà al fossile per i prossimi 25 anni con ulteriori emissioni climalteranti, un gas che non servirà al consumo interno ma sarà esportato in Europa; un impianto inutile, pagato con fondi pubblici o con le bollette, realizzato solo per gli interessi dei costruttori, della Snam e di Eni. Ugualmente le trivelle “a km zero” tanto care a De Pascale, non faranno che aumentare la subsidenza e lo sprofondamento di Ravenna sotto il mare.
Mercalli sa tutto questo, ma purtroppo non lo ha detto nelle due ore a sua disposizione, non ha contestato al sindaco la sua accoglienza del rigassificatore, (un impianto voluto inizialmente dal governo Draghi, ora dal governo Meloni e approvato da Bonaccini, presidente della Regione e commissario straordinario per l’opera).
Il rigassificatore è poi solo un tassello dei devastanti progetti che ci sono a Ravenna che aumenteranno al CO2 e inquinamento e subsidenza. Ad esempio il nuovo progetto dell’hub portuale, per ingradire e approfondire il porto, per far passare le navi cargo di grandi dimensioni e a elevate emissioni. Verranno dragati i fondali, i fanghi di dragaggio saranno poi sversati su terreni agricoli, per quasi trecento ettari, con la previsione di cementificarli per creare piazzali da logistica. Quanta CO2 si immetterà in atmosfera? Ovviamente anche questo tasto è stato amichevolmente saltato.
Dopo la conferenza sul Climate Change con Mercalli, in perfetta coerenza, ora De Pascale si appresta a inaugurare l’OMC, Offshore Mediterranean Conference, annuale incontro internazionale della lobby dell’Oil &Gas (25-26-27 ottobre).
Il coordinamento Fuori dal Fossile, ha intanto organizzato un presidio di protesta e un contro vertice.
A noi cittadini attivi, dal basso, ai comitati indipendenti, resta il compito di continuare a fare domande scomode e combattere da una parte il becero negazionismo, dall’altra la smielata e falsa retorica dei potenti.