Mentre la guerra mondiale a pezzi, col rischio di escalation anche nucleare si amplia dall’Ucraina alla Palestina e 22 attivisti denunciano alla Procura la presenza illegale di armi di distruzione di massa a Ghedi e Aviano, in questi stessi giorni nei cieli del Friuli Venezia Giulia si sta svolgendo il test di guerra atomica NATO “Steadfast Noon” (con nuove bombe B61-12, teleguidate e a potenza variabile).
La Tavola per la Pace del Friuli Venezia Giulia, attiva da decenni sulla divulgazione dei Piani di Emergenza Nucleare, si è fatta interprete della preoccupazione della gente e da un anno ormai ha chiesto ai Prefetti di Trieste e Pordenone notizie sui Piani, relativi al porto triestino e alla base friulana. Ma nulla ancora si è saputo.
Alla Tavola per la pace si è unita la Federazione regionale di Europa Verde, che ha presentato un’interrogazione in Parlamento al portavoce nazionale Angelo Bonelli poichè l’informazione alla popolazione sul pericolo nucleare è infatti obbligatoria per legge.
Quanto accade a riguardo è stato spiegato al pubblico venerdì 20 ottobre da Bonelli e Tiziana Cimolino per i Verdi insieme all’avvocato Pierumberto Starace, in una conferenza stampa condotta dal pacifista Alessandro Capuzzo la cui registrazione video è visibile qui.
Conferenza nella quale è stata evidenziata come del tutto interlocutoria la risposta del Commissario del Governo di Trieste, prefetto Signoriello, in ordine ai Piani per il Porto, in una lettera ai richiedenti prevenuta in interrogazione parlamentare presentata.
Dalla prefettura di Pordenone invece non è giunto alcunchè. Tanto che la Tavola per la Pace del Friuli-Venezia Giulia assieme all’avvocato Starace ha steso una nuova richiesta per esigere risposta nei termini di legge.
I piani di emergenza in caso di incidente nucleare, di atto terroristico o di atto bellico deliberato che si dovesse verificare, sono l’unica fonte d’informazione possibile a beneficio della popolazione interessata, che convive nel costante pericolo divenuto oggi estremo per il dilagare della guerra.
Il segreto militare che avvolge il problema impone alle coscienze una scelta per il disarmo da perseguire con ogni mezzo.