E’ questo, in definitiva, il tema del colloquio-dibattito che l’associazione “Casa del Popolo” vuole proporre a Trapani il prossimo 21 ottobre, con inizio alle 16:30, presso la propria sede ospitata nei locali della Chiesa Valdese di via Orlandini, 38.

Bresci_GaetanoSpesso, anche oggi, specie quando dei crimini colpiscono particolarmente l’opinione pubblica, è facile da questa chiedere delle “pene esemplari” e dei “giudizi immediati e sommari”. Lo stesso “clima” si respirava all’indomani del 29 luglio 1900 quando l’anarchico Gaetano Bresci colpiva mortalmente, con alcuni colpi di rivoltella, il re d’Italia Umberto I in visita a Monza.

La sua difesa, affidata all’avvocato Francesco Saverio Merlino, socialista con un lungo passato di militante anarchico, tuttavia, offrì buoni spunti di riflessione politica e sociale.

E’ per questo che l’associazione “Casa del Popolo” ha considerato di “rispolverare” l’arringa difensiva di Saverio Merlino e dedicarci l’incontro-dibattito. A far scoprire alcuni aspetti di questa lettura, assieme all’attivista Natale Salvo, saranno gli avvocati Fabio Altese e Andrea Miceli e il docente di filosofia e storia Salvatore Bongiorno.

Frncesco_Saverio_MerlinoMerlino, subito, iniziando l’arringa ( è possibile scaricare il PDF da qui: Processo a Gaetano Bresci ) pronuncia la sua frase chiave « vengo ad adempiere ad un sacro dovere qual è quello della difesa ». Più avanti ricorderà ai giudici e ai presenti come « non crediate che coi verdetti eccessivi, colle condanne atroci si reprima il delitto ».

Poi l’avvocato Saverio Merlino trascende nel politico e nel sociale quando afferma: « certi gravi delitti, come l’attuale, rispondono a gravi problemi sociali, e questi problemi sociali devono essere studiati e risoluti con amore, con coscienza da tutti i buoni cittadini ».

Questo non senza precisare come, d’altro canto, « ammazzare un uomo, sia un re, sia un capo di governo, sia un avversario qualsiasi, non può risolvere nessun problema sociale », pur sostenendo come « per impedire il delitto politico non vi è che un solo metodo: libertà per tutte le opinioni ».

Il giurista Merlino chiuderà quindi la sua arringa con un’accusa al sistema repressivo dello stato: « Quando negate libertà – a certe opinioni, quando voi maggioranza commettete abusi ed ingiustizie, allora necessariamente, inducete la minoranza ad uscire anch’essa dal terreno della legalità, e violare in voi quella libertà che voi violate in essa ».

L’evento di sabato prossimo prevede infine un’interlocuzione del pubblico coi relatori e un eventuale dibattito.

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