Gli argentini e le argentine dovranno aspettare 27 giorni per sapere chi sarà il loro prossimo presidente. Il 19 novembre si terrà il secondo turno delle elezioni tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti domenica.
Sergio Massa, Ministro dell’Economia nel governo di Alberto Fernández, ha vinto con il 36,63% dei voti, battendo l’economista ultraliberista Javier Milei, che ha ottenuto poco meno del 30%.
Ad agosto, quando i candidati erano stati definiti nelle primarie aperte, simultanee e obbligatorie, Massa aveva ricevuto quasi 16 punti percentuali in meno di voti e Milei ha migliorato di poco il risultato ottenuto in quell’occasione.
La roccaforte peronista della provincia di Buenos Aires ha consolidato la vittoria del partito al potere, garantendo la rielezione del governatore Axel Kicillof con quasi il 45% dei voti.
I grandi sconfitti di domenica sono stati i leader di Juntos por el Cambio, che con la candidatura dell’ex Ministro di Macri Patricia Bullrich non hanno raggiunto il 24% dei voti, riducendo così la loro rappresentanza parlamentare. L’alleanza elettorale sta scricchiolando e i diversi partiti che la compongono potrebbe appoggiare entrambi i candidati.
Sebbene l’esito del ballottaggio sia incerto, le curve attuali mostrano la possibilità che Massa continui ad arricchire il suo progetto di costruzione di una nuova maggioranza di unità nazionale, in contrasto con il discorso distruttivo di Milei, che promette di distruggere la casta politica, lo Stato e di porre fine ai privilegi corporativi. Come si dividerà l’elettorato tra 27 giorni è il grande interrogativo.
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo