Le detonazioni rimbombano in ogni dove. I conflitti, l’oppressione e la resistenza si stanno trasformando in aperta violenza in un mondo sottomesso alle armi. Attualmente tra Azerbaigian e Armenia, tra Serbia e Kosovo, nella zona del Sahel, tra Israele e Palestina, tra Turchia e Siria settentrionale.
La Turchia, Paese della NATO, colpisce di nuovo con forza brutale le aree curde democratiche autogestite nel nord della Siria. Con armi fornite da Germania e Stati Uniti. In aperta violazione del diritto internazionale. È stato abbattuto un intero ospedale. Infrastrutture vitali per la sopravvivenza della popolazione civile completamente sono state distrutte. Al contrario degli eventi in Israele, in questo caso silenzio di tomba, silenzio imbarazzato, al massimo critiche moderate ai “nostri” leader politici. È più che mai evidente che si tratta di “due pesi e due misure”.
Pubblichiamo qui la richiesta di aiuto dell’associazione di gemellaggio “Friedrichshain-Kreuzberg – Dêrik e.V.!” (Friedrichshain-Kreuzberg è il nome di uno dei 12 distretti di Berlino, quartiere multietnico che consta di numerosi abitanti di origine siriana, NdT).
Chi altro, se non noi? Poiché i media mainstream adempiono sempre meno al loro dovere giornalistico, soprattutto quando la facciata dei valori occidentali si sgretola. Diamo visibilità a TUTTI i crimini di guerra che avvengono nel mondo!
L’associazione di gemellaggio “Friedrichshain-Kreuzberg – Dêrik e.V.” condanna fermamente la distruzione da parte di aerei da guerra e droni turchi di infrastrutture civili vitali a Dêrik e in tutta l’area di autogoverno della Siria settentrionale e nord-orientale.
Distruzione dell’ospedale Covid a Dêrik
Il 5 ottobre un attacco aereo ha completamente distrutto l’ospedale Covid-19 all’ingresso della città di Dêrik.
Qui l’appello (in tedesco) del Consiglio dei sindacati di Berlino contro il riarmo e la guerra.
Distruzione della centrale a gas della regione
Inoltre, venerdì 6 ottobre una vicina stazione di trasformazione e la centrale elettrica a gas della regione, situata a circa 30 km a sud-ovest di Dêrik, sono state in gran parte distrutte da attacchi di aerei da combattimento e droni durati diverse ore. I danni causati ammontano a diversi milioni di dollari. L’ingegnere capo della centrale, Akid Abdel Majeed, ha riferito di 10 attacchi in cui sono state distrutte le turbine a olio, l’impianto di desolforazione e la stazione di trasformazione. I pezzi di ricambio delle turbine non sono disponibili in Siria e nella migliore delle ipotesi possono essere acquistati sul mercato internazionale.
L’unica centrale elettrica ancora funzionante nel nord-est della Siria forniva gas ed elettricità all’intera regione. Al contempo era anche una stazione di rifornimento di bombole di gas per le famiglie. Nel novembre 2022, la centrale elettrica era già stata gravemente danneggiata dagli attacchi aerei turchi.
Colpite le stazioni di pompaggio dell’acqua
Nei pressi di Dêrik, i droni da combattimento turchi hanno colpito anche la stazione di pompaggio dell’acqua nel villaggio di Xana Serê, oltre ai villaggi di Mîrka Mîra e Gir Zîro. Ad Amûdê sono stati attaccati dei silos di grano.
Diversi media locali hanno riferito il bombardamento di 29 villaggi e città, 5 sottostazioni, 7 impianti di produzione di petrolio, 2 stazioni di acqua potabile, un impianto di produzione di gas e la diga di Cil Axa. Finora sono stati confermati 15 morti.
Interrotte le forniture di elettricità, acqua e gas nella Siria nord-orientale
Ampie zone del nord-est della Siria sono attualmente isolate dalle forniture di elettricità, acqua e gas, dopo che il 4 ottobre, in seguito all’attacco suicida al ministero degli Interni di Ankara, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha dichiarato l’intera infrastruttura del nord-est della Siria un obiettivo legittimo. Pur non avendo prove, il governo turco sostiene che gli attentatori siano stati addestrati e inviati dal governo autonomo della Siria settentrionale e nordorientale. In questo modo giustifica gli attacchi contro obiettivi militari e civili nel nord della Siria e li presenta come un diritto della Turchia all’autodifesa.
Gli attacchi contro obiettivi civili sono crimini di guerra
“Gli attacchi deliberati contro obiettivi unicamente civili sono crimini di guerra, che avvengano nel nord della Siria, in Ucraina o altrove”, afferma il comitato esecutivo dell’associazione di gemellaggio. La distruzione di obiettivi civili non è nemmeno coperta dal diritto all’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Si tratta di attacchi che violano il diritto internazionale.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che la popolazione del nord della Siria potrà difficilmente sopravvivere a senza acqua, elettricità e gas. Temiamo un ulteriore afflusso di rifugiati in Europa nei prossimi mesi. Dopo tutto, dove dovrebbero andare milioni di siriani del nord se vengono privati dei loro mezzi di sussistenza? Non possono e non vogliono andare in Turchia o nell’area del regime siriano. Quindi l’unica opzione è quella di fuggire all’estero attraverso l’Iraq. In verità, l’obiettivo di tutti noi dovrebbe essere quello di eliminare le cause della fuga e non di crearne di nuove.
di Peter Vlatten
Qui il comunicato originale (in tedesco). Foto dell’articolo tratte dal comunicato del gemellaggio tra “Friedrichshain-Kreuzberg e Dêrik e.V.”.
Traduzione dal tedesco di Giulia Prada. Revisione di Thomas Schmid.